pietre preziose
Durezza e bellezza
Sono chiamate pietre preziose quelle specie minerali, dotate di particolari caratteristiche estetiche, fisiche e di rarità, che vengono utilizzate principalmente per la fabbricazione di gioielli e di oggetti d’ornamento. Alcune pietre preziose hanno proprietà fisiche particolari per cui vengono impiegate anche in strumenti di precisione e in macchinari industriali
Possedere pietre preziose, oltre che soddisfare la naturale vanità umana, è sempre stato anche simbolo di potere. Fin dall’antichità era diffusa l’usanza di adornarsi con pietre che presentavano particolari e rari colori e trasparenze.
Le pietre preziose sono distinte in gemme e pietre dure. Le prime, considerate più preziose delle seconde, sono rappresentate esclusivamente da specie di tipo cristallino (cristallo), mentre le seconde sono per la maggior parte costituite da pietre di tipo amorfo.
La preziosità di una pietra dipende da diversi parametri: colore, trasparenza, riflessione e rifrazione della luce, durezza, peso specifico (che permette di distinguerle dalle imitazioni), peso assoluto, rarità, difficoltà di lavorazione, e anche moda del momento. In particolare, la durezza è una proprietà importante e si misura con la scala di Mohs, costituita da dieci gradi: la pietra di grado inferiore è scalfita da quelle di grado superiore ma non accade il contrario. Il carato è l’unità con cui si misura il peso delle pietre preziose e corrisponde circa a 0,2 g.
La lavorazione (taglio, incisione, levigatura) delle pietre preziose è chiamata glittica e serve a esaltarne le caratteristiche estetiche.
Nelle prime fasi della lavorazione si eliminano i difetti della pietra grezza; poi si passa alla sfaccettatura. Esistono vari tipi di taglio, in funzione delle caratteristiche della pietra. I principali sono due: il taglio a superfici piane (usato generalmente per le pietre trasparenti) e quello a superfici curve (più usato per le pietre opache). Dalla combinazione dei vari tagli si ottengono numerosissime forme diverse.
Il diamante, pietra preziosa per eccellenza, è costituito di puro carbonio cristallizzato ad altissime pressioni; lo stesso elemento, cristallizzando a pressione più bassa, dà luogo alla grafite.
I due materiali hanno la stessa composizione chimica ma differiscono totalmente nelle caratteristiche fisiche: il diamante tende a essere trasparente, è il materiale più duro in natura (grado 10 di Mohs) e viene usato come materiale abrasivo e da taglio; la grafite è opaca e di colore nero, è molto tenera (grado 1÷2 di Mohs) e ha proprietà lubrificanti. Queste grandi differenze sono dovute a una disposizione degli atomi completamente diversa nei rispettivi reticoli cristallini. I diamanti più pregiati sono quelli incolori o con leggere sfumature blu o rosate.
Due tra i diamanti più famosi, divenuti addirittura leggendari, provengono entrambi da giacimenti indiani e sono il Gran Mogol (scoperto nel 1650), di cui attualmente non si ha traccia (pare che allo stato grezzo pesasse quasi 800 carati) e il Koh-i-noor (trovato all’inizio del 16° secolo), che fa parte del Tesoro della Corona inglese: dall’iniziale peso di 186 carati fu tagliato per ricavarne una gemma da 108 carati.
Molto apprezzate sono le pietre del gruppo del corindone, un ossido di alluminio. Il rubino, varietà di colore rosso, e lo zaffiro, con tonalità dall’azzurro al blu scuro. Di grande pregio commerciale sono anche lo smeraldo, varietà verde di berillo (un silicato di alluminio e berillio) e il topazio (un silicato di alluminio), di colore giallo, di cui molto pregiata è la varietà bruno-dorata.
Alle pietre dure appartengono, in genere, tutte le specie costituite da diverse varietà di silice amorfa e calcedonio, come l’opale, l’onice, l’agata, la crocidolite (detta occhio di tigre), la corniola.
Oltre alle pietre di origine minerale esistono materiali di origine organica molto apprezzati in gioielleria, fra i quali si ricordano le perle, il corallo, l’avorio e l’ambra. Quest’ultima è una resina di albero fossile che spesso è impreziosita da fossili di insetti inglobati in essa anche milioni di anni fa.
Le pietre preziose, oltre che in gioielleria, sono utilizzate in ambiti diversi e meno conosciuti, come nella realizzazione di bilance da laboratorio (agata) e orologi (rubino), oppure nella costruzione delle punte di perforazione delle trivelle per l’esplorazione mineraria (diamanti). La stessa polvere di diamante viene usata per il taglio delle pietre preziose.