ALBIGNANI (Albignani Trezzio, Albinianus Tretius), Pietro
Originario di Treccio sull'Adda, secondo il Mazzuchelli; giurista, curò l'edizione della Concordia discordantium canonum (Venetiis, 22 nov. 1479) e del commento di Guido da Baiso In Archidiaconi Comentarios super Decreiorum volumina (Venetiis, 12 dic. 1480): prime notizie, queste, che abbiamo di lui. Con titoli lievemente diversi, arricchita di annotazioni dello stesso A. e di N. Soranzo, l'edizione di Guido da Baiso ebbe numerose ristampe nel corso del sec. XVI: Lugduni s.d.; Tridini, opus loliti, 1513; Venetiis 1559, 1580, 1601.
L'A. visse nei primi decenni del sec. XVI a Trino di Monferrato, chiamatovi da Guglielmo IX Paleologo, controllando per la stamperia di Giovanni Giolito de' Ferrari la pubblicazione di opere giuridiche. Passato a Venezia, pose presto la sua preparazione, soprattutto canonistica, a servizio della polemica antiluterana, se in data 4 giugno 1524 un breve papale a T. Campeggi, nunzio a Venezia, a riconoscimento dei meriti dell'A. e del figlio suo Giambattista nella lotta contro l'eresia, disponeva che a quest'ultimo venissero assegnati benefici ecclesiastici nelle diocesi di Brescia, Bergamo e Concordia.
L'A. compose, con dedica a Clemente VII, tre scritti contro Lutero, editi postumi dal figlio e dedicati a Paolo III: il Tractatus Aureus de Pontificia potestate, de thesauro Ecclesiae, et de confessione, contra Lutheranos errores, Venetiis 1545 (ristampato il primo nella raccolta Tracìatus illustrium in utraque tum Pontificii tum Caesarei iuris facultate Iurisconsultorum De Potestate Ecclesiastica , XIII, I, Venetiis 1584, ff. 130-144).
Il Tractatus, dopo la difesa del potere papale e del primato di Pietro, dell'istituzione divina dell'episcopato e del carattere della giurisdizione vescovile, si sofferma sul significato delle indulgenze (thesaurus Ecclesiae) e sulle sue condizioni e presupposti, sul giubileo, donde il potere, proprio del pontefice, di remissione dei peccati, e sull'applicazione delle indulgenze anche alle anime purganti, combattendo infine la tesi luterana dell'origine positiva della confessione auricolare.
L'attività controversistica dell'A. si espresse anche in altri scritti rimasti inediti: un De concilio, probabilmente perduto, ma che egli ricorda nella dedicatoria del Tractatus, composto per Giulio Il contro il concilio di Milano; e, dedicata a Clemente VII, in elegante esemplare. una Consultatio de concilio generali, contro l'appello al concilio, nel 1526, da parte del cardinale Pompeo Colonna (cod. Vat. Lat. 3664). Una De confessione epistola (cod. Vat. Lat.3665), contrariamente a quaritò afferma il Mazzuchelli, non è altro che l'opuscolo de confessione incluso nel Tractatus.
Fonti e Bibl.: Documenti Vaticani contro l'eresia luterana in Italia, a cura di B. Fontana, in Arch. d. R. Soc. romana di storia Patria, XV (1892), pp. 83-85 (dove è pubblicato il breve al Campeggi); C. Sincero, Trino, i suoi tipografi..., Torino 1897, p. 179; F. Lauchert, Die italienischen literarischen Gegner Luthers, Freiburgi. B. 1912, pp. 381-385 (con bibliografia, di cui va ricordato G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 332); L. v. Pastor, Storia dei Papi, IV, 2, Roma 1912, p. 222 n. 2.