AMOROSO (Amorosi), Pietro
Architetto dei sec. XV. là ritenuto nativo di Ascoli Piceno, ma tutti gli scrittori municipali l'ignorano. là più probabile che sia nato nella vicina Comunanza, dove esisteva una famiglia di tal casato, donde nel sec. XVII uscì il noto pittore Antonio. Altri lo dicono di Montefano (Macerata).
L'A. nel 1470, insieme col figliastro Matteo di Antongiovanni, era ad Ancona addetto alla costruzione del Palazzo del governo (attualmente della prefettura). Disegnò la bella arcata rinascimentale che immette nel nobile e severo cortile e in seguito i pilastri polistili con archi a sesto acuto entro il medesimo cortile, la porta verso il vescovado e la maggior parte delle finestre a croce. Come è noto, alcuni di questi lavori sono stati attribuiti falsamente a Francesco di Giorgio Martini. Attorno al 1480 l'A. costruì due rivellini a difesa della testa e della coda del porto e nel 1500 l'acquedotto per condurre l'acqua dalla fontana di Piazza Grande a quella di S. Niccolò.
Contemporaneamente lavorava nella vicina Loreto per la costruzione delle mura merlate attorno alla S. Casa, allo scopo di difenderla dalle incursioni turchesche, succedendo a Baccio Pontelli che aveva iniziato la grandiosa opera. Nel 1512 diresse i lavori di ornamento della medesima basilica, prima che Clemente VII vinviasse Antonio da Sangallo a restaurarla.
Bibl.: A. Ricci, Memorie stor. delle arti e degli artisti della Marca di Ancona,II,Macerata 1834, pp. 5. 412; L. Bernabei, Croniche anconitane, Ancona 1870, pp. 172 s.; A. Alippi, La fabbrica dei Palazzo degli Anziani in Ancona,in Nuova Rivista Misena,IX(1896). pp. 35-38; L. Serra, L'arte nelle Marche,II,Roma 1934, pp. 37 s., 46, 51, 118; M. Natalucci, Ancona attraverso i secoli. Il Quattrocento,Città di Castello 1958, p. 75; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p.420 (sub voce Amorosi, Pietro).