ANGUILLARA, Pietro
Figlio del conte Orso, morto già nel 1366, nacque prima della metà del XIV secolo. Compare per la prima volta in una tregua, indetta nel 1368 da papa Urbano V fra gli Anguillara da una parte e i Savelli e i prefetti di Vico dall'altra, e nel rinnovamento della stessa avvenuto due anni dopo. Nel 1373, insieme con Luca Savelli, era in rotta con il popolo romano, cosicché il pontefice era costretto a rivolgersi ai senatori di Roma per ottenere la cessazione delle ostilità. In seguito combatté, a fianco dei Romanì, contro i prefetti di Vico e fu compreso nella pace generale che Gregorio XI riuscì a far stipulare nel 1377. L'anno dopo accettò l'invito dei guelfi spoletini che, desiderosi di difendersi dai fuorusciti ghibellini, gli affidarono la rocca della città e il governo del ducato come rettore. Allo scoppio dello Scisma d'Occidente l'A. si dichiarò per Urbano VI, subendo il 28 marzo 1379 la scomunica lanciatagli dall'antipapa Clemente VII. Urbano VI, come ricompensa per la fedeltà dimostratagli dall'A., lo fece castellano di Bevagna e gli confermò il 1 dic. 1381 il governo di Spoleto. Nello stesso anno, quale pegno per un credito che vantava presso la Camera apostolica, l'A. aveva ricevuto il castello di Giove (Amelia).
Queste notizie, confermate da documenti citati dalla Sora e dal Montenovesi, sono in contrasto però con quanto afferma il Sansi, secondo il quale nel 1380 l'A., dietro ordine del pontefice, sarebbe stato scacciato da Spoleto con la forza da Pietro da Filottrano vescovo di Osimo e vicario di Stefano patriarca di Gerusalemme.
Comunque quelle del 1381 sono le ultime notizie che si abbiano di lui. Nel 1396 era sicuramente già morto.
Bibl.: A. Sansi, Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al XVII,parte 1, Foligno 1879, pp. 257s.; C. Calisse, I Prefetti di Vico,in Arch. della Soc. romana di storia patria, X(1887),p. 356;V. Sora, I conti di Anguillara, ibid.,XXIX(19o6),pp. 437-440;O. Montenovesi, L'archiospedale di S. Spirito in Roma, ibid., LXII(1939),pp. 205s.