FIOCCO, Pietro Antonio
Nacque a Venezia il 3 febbr. 1654 (1653 more veneto) da Giacinto e da Angela Giugli. Fin da giovane fu avviato allo studio della musica, probabilmente dal padre, barbiere di professione, e dilettante "sonadore" della milizia da Mar della Serenissima (Volpato, 1988).
Si ignorano ulteriori particolari della formazione culturale del F. ma è presumibile che egli abbia continuato gli studi presso qualche insegnante privato poiché il suo nome non figura negli elenchi degli allievi delle principali scuole di musica di Venezia. Le prime notizie attendibili sulla sua vita riguardano il definitivo espatrio, nel 1681. Probabilmente in quell'anno fu a Hannover dove, alla presenza della regina di Danimarca, Carlotta Amalia, avrebbe diretto il dramma Alceste, su testo di N. Montalbano e musica di N.A. Strungk o P.A. Ziani, aggiungendovi un prologo di sua composizione (il solo libretto fu pubblicato a Hannover dall'editore Schroendiman).
Sempre nel 1681 il F. si trasferì a Bruxelles, dove fondò, insieme con altri, un'accademia privata di musica con sede al Petit Sablon. La scuola non diede i risultati previsti, ma ciò non impedì al F. di inserirsi brillantemente nella vita di società della città belga e di continuare a svolgere attività musicali. Nel 1682 sposò Jeanne de Latère, dalla quale ebbe tre figli, fra cui Jean-Joseph. Nel 1685 ebbe modo di esibirsi come direttore e compositore: nei mesi di giugno e luglio eseguì Acis et Galathée e Amedis di G.B. Lulli, mentre nell'agosto dello stesso anno fu eseguita la Farce de Muffi, opera forse dello stesso Fiocco. Nel 1687 venne nominato maestro della cappella ducale di Sablon, appartenente al principe F.A. de la Tour et Taxis, presso il quale il musicista aveva trovato protezione. Nell'agosto dello stesso anno compose il prologo per il dramma Geta di N. de Péchantrés, che venne eseguito alla corte reale. La composizione di prologhi per opere di altri autori, allora alquanto usuale, impegnò il F. per diverso tempo, non impedendogli però di dedicarsi ad altri generi musicali: nel 1691 furono pubblicati ad Anversa i Sacri concerti, Op. 1.
Nel 1692, in seguito alla morte della moglie, sposò Jeanne Françoise Deudon, la cui famiglia frequentava l'alta società di Bruxelles ed era imparentata con F. Gasparini, personaggio influente specie nell'ambiente del commercio e delle banche. Il F. entrò così nella cerchia dei musicisti che godevano di una certa fama a corte e nel 1694 assunse la direzione artistica dell'Accademia musicale del quai au Foin, mentre la parte organizzativa venne svolta dal cognato Gasparini con i finanziamenti di G.P. Bombarda, facoltoso uomo d'affari.
Nel novembre del 1695 venne riproposto, nel teatro dell'elettore Massimiliano II di Baviera, Acis et Galathée, con un prologo del F., che riscosse un grande successo presso la corte. Nel novembre del 1696 il musicista compose un nuovo prologo per il Bellérophon del Lulli; i lavori furono entrambi eseguiti alla presenza dell'elettrice. La sua fortuna proseguì con la nomina, voluta dall'elettore, a "lieutenant de la musique de la cour de Bruxelles" e a vicemaestro della cappella reale. Inserì nel frattempo due arie nella raccolta, in parte manoscritta, Recueils d'airs sérieux et à boire, apparsa ad Amsterdam (1696 e 1697); due anni dopo compose la cantata Le retour du printemps, dedicata al principe Carlo Enrico di Lorena Vaudémont, governatore di Milano.
Nel 1700 dall'Accademia del quai au Foin nasceva il teatro de La Monnaie, di cui il F. divenne direttore artistico; oltre all'attività prettamente teatrale si dedicava alla composizione di messe, mottetti, sonate e pezzi per clavicembalo, quest'ultimi particolannente richiesti dalla nobiltà. Non di meno riuscì ad impegnarsi anche in iniziative extra musicali quali il commercio di clavicembali in società con il Gasparini e l'editoria musicale con il tipografo A. Claudinot. Nel 1703 nacque il figlio Joseph-Hector; nel 1706 il F. ottenne la carica di maestro di cappella alla corte di Baviera, succedendo a P. Torri. In quell'anno rappresentò a Gand L'Europe galante, probabilmente di A. Campra, premettendo all'opera un prologo di sua composizione.
Nel 1709 il F. ottenne il posto di maestro di cappella presso la Confraternita di S. Antonio da Padova nella chiesa di Nótre-Dame du Sablon.
Nel 1712 nasceva l'ultimo degli undici figli avuti dal secondo matrimonio: il sostentamento della famiglia divenne alquanto impegnativo per il F., nonostante le molteplici attività musicali gli procurassero diversi introiti. Morì il 4 sett. 1714 a Bruxelles e fu sepolto con grandi onori in S. Gudula.
La fortuna che il F. riscosse durante gli oltre trent'anni trascorsi a Bruxelles fu dovuta in parte notevole alla protezione e alla stima dell'elettore di Baviera, che gli consentirono di cimentarsi con la musica nei luoghi e nelle occasioni migliori. Esiste una concreta differenza fra la produzione sacra e strumentale da un lato (messe, mottetti, sonate da chiesa, sonate da camera), scritta di solito secondo i principì della scuola veneziana, e la musica profana (prologhi, pastorale), generalmente in stile francese (secondo i canoni della corrente teatrale lullista). La struttura armonica è solitamente molto semplice, limitandosi a orbitare quasi sempre fra tonica, sottodominante e dominante, mentre di rado compaiono processi modulanti.
Le opere sopravvissute, quasì tutte sacre, non manifestano tratti distintivi dell'autore ma ricalcano modelli usuali per il periodo. Le sonate da chiesa presentano generalmente le tre classiche sezioni allegro, adagio, allegro; i mottetti a loro volta si sviluppano secondo lo schema dell'aria col "da capo".
Tra le composizioni pubblicate si ricordano: Sacri concerti a una e più voci, con instrumenti e senza, Op. I, Anversa 1691; Dimmi amor che vuoi e Consigli col suo cuor, in Recueils d'airs sérieux et à boire, Amsterdam 1696 e 1697. Manoscritti: Le retour du printemps, 1699: Vienna, Oesterreichische Nationalbibliothek, cod. 17899; Missa solemnis, Missa pro defunctis, Missa sancti Josephi; i mottetti Ad ardores sacri amoris, Amor pattis, Ave Regina caelorum, Cedant arma, Laetis vocibus, Regina supernum, Sanctorum meritis; Sonata a quattro strumenti; Symphonia (Bruxelles, Bibl. du Conservatoire, Fonds de Ste Gudule); i mottetti A me venite e Amor non è (cod. 1697); due arie Dimmi amor che vuoi e Consigli col suo cuor (cod. 1696): Wolfenbüttel, Herzog August Bibl.; i mottetti Venite cantates, Sublevate vos, Date palmas, Properemus ad hane gloriam, Vanae curae, Coeli dapes, Festinemus o mortales, Ille rector angelorum, Si Tu fons lucis, Stupete novuni sidur, Feni charae dulcis (codd. 1370 e 1458); Sacri concerti... (cod. 183): Londra, Royal College; inoltre Give thanks unto the lord e Clap your hands con sinfonie attribuite al F. (codd. 17, 18) e una cantata sotto il nome "Fioca", ibid., British Library, Add. 364; Kyrie e Gloria a 4 voci 5 strumenti e basso continuo: Weirnar, Herzogin Anna Amalia Bibl., cod. 444/7. Risultano persi tutti i prologhi alle opere del Lulli nonché altri lavori contenuti un tempo in archivi e biblioteche private.
Apprezzato musicista fu il figlio del F., JeanJoseph, nato a Bruxelles il 15 dic. 1686 dal matrimonio con Jeanne de Latère. Fu avviato alla musica dal padre, ma assorbì lentamente gli influssi musicali francesi, predominanti a Bruxelles. Fu autore di opere, oraton e composizioni sacre. Si dedicò anche all'insegnamento, formando numerosi allievi. Morì a Bruxelles il 30 marzo 1746.
All'attività musicale si dedicò anche JosephHector, nato a Bruxelles il 20 genn. 1703, dal matrimonio del F. con Jeanne-Françoise Deudon. Fu attivo nella cappella di corte di cui fu vicemaestro e si trasferì poi ad Anversa, assumendo la direzione della cappella del duomo. Compose musica strumentale e sacra. Morì a Bruxelles il 22 giugno 1741.
Fonti e Bibl.: Ch. Stelifeld, Les Fiocco. Une famille de musiciens belges au XVII et XVIII siècles. Bruxelles 1941, pp. 3, 5, 7, 8, 21; A. Hemeupont, Musicisti ital. nel Belgio nel sec. XVIII, in Riv. music. ital. XI-VII (1943), pp. 1-23; D. Nordera, La parrocchia di S. Biagio di Cogollo, Verona 1950, pp. 109, 263; F. Abbiati, Storia della musica, II, Milano 1967, p. 1225; C. Bologna, Dalla musica postrinascimentale ai nostri giorni, in La musica a Verona, Verona 1976, pp. 227-230; G. Volpato, Note biografiche su P.A. F., in Nuova Riv. music. ital., I (1980), pp. 89-94; Id., Nuovi documenti su P.A. F., ibid., XXII (1988), 2, pp. 215-220; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des music., III, p. 255; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, pp. 455 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 307; H. Riemanns, Musiklexikon, Personenteil, I, Mainz 1959, p. 5, 5; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 248 ss.; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 47; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 596; Diz. enc. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, pp. 765 s.