FIORETTA, Pietro Antonio Mario
Nacque a Vische (Torino) il 22 ott. 1800 da Bartolomeo e da Orsola Bertone e studiò medicina all'università di Torino, ove si laureò nel 1824. Esercitata inizialmente la professione medica nel paese natale, fu presto attratto dalla dottrina omeopatica, forse in seguito all'incontro con M. Poeti, un medico fautore della affermazione e diffusione del pensiero omeopatico a Torino, e soprattutto a quello con V. Chiò, uno dei più convinti omeopati piemontesi dell'epoca, che aveva studiato a Parigi sotto la guida di S.F.C. Hahnemann, il fondatore dell'omeopatia.
Dedicatosi alla pratica omeopatica, il F. conseguì risultati che gli parvero soddisfacenti e lo indussero ad approfondire esperienze e studi. All'inizio del 1846 si trasferì a Torino, ove prestò le sue cure al Chiò, che, gravemente malato, morì nel febbraio di quell'anno. Durante il suo soggiorno torinese si adoperò per la diffusione della pratica omeopatica e si fece apprezzare come un buon clinico, tanto che gli venne affidata la direzione del reparto omeopatico del piccolo ospedale di S. Filomena.
Alla direzione del reparto omeopatico fu per due anni, in sostituzione del padre trasferitosi a Parma, un figlio del F., Vittore, che morì trentenne a Torino nel 1863; medico omeopata anch'egli, fu autore di una pubblicazione che apparve postuma a Torino nel 1865, Della vita sedentaria e de' suoi danni.
Acquisita ormai una buona notorietà, nel 1854 il F. fu chiamato a Parma, ove ebbe l'incarico di medico presso la corte: qui, nel 1855, curò col metodo omeopatico Roberto, il figlio di 8 anni di Luisa Maria Teresa di Borbone, che aveva contratto il colera, diffuso quell'anno in forma epidemica nel Ducato. Il successo conseguito gli valse la riconoscenza di Luisa Maria Teresa, reggente per il figlio minorenne dopo l'assassinio del marito Carlo III, che gli affidò la direzione dell'ospedale speciale per i colerosi allestito nel palazzo del Giardino e lo insignì del titolo di cavaliere di I classe dell'Ordine costantiniano di S. Giorgio.
Tornato a Torino, il F. riprese la direzione del reparto omeopatico di S. Filomena, che mantenne fino al 1860. Collaborò al Giornale di medicina omiopatica compilato da una Società di medici, diretto dal Poeti - di cui apparvero soltanto due annate (1848-49) -, che era la continuazione del Giornale di medicina omeopatica, curato da G.B. Placci ed edito in parte a Pesaro e in parte a Bologna, e al periodico uscito a Venezia nel 1856 Biblioteca omeopatica. Fu autore di una pubblicazione che rappresentò un interessante contributo alla letteratura omeopatica dell'epoca: Manuale omeopatico di ostetricia, ossia soccorsi che l'arte ostetrica può trarre dall'omeopatia ..., Piacenza 1856, corposo volume contenente proposte omeopatiche non prive di un certo interesse per questo settore specialistico. Pubblicò anche alcuni scritti chiaramente diretti alla divulgazione della dottrina e dei metodi omeopatici: Precetti dietetici da osservarsi specialmente nella cura omiopatica delle malattie tanto acute che croniche, Torino 1848; Della cura omiopatica del cholera coll'indicazione dei mezzi di preservarsene (tradotto dal francese), ibid. 1849; Breve cenno intorno al modo di comportarsi nelle influenze morbose (estratto dalle opere di A.G.M. Martin-Lauzer), Parma 1855. Fece parte del comitato preparatorio, di cui fu nominato presidente onorario, che curò lo statuto dell'Istituto omiopatico italiano, pubblicato a Torino il 12 nov. 1871, al quale fra l'altro si sarebbe dovuto affidare la fondazione di un ospedale omeopatico.
Il F. fu membro della Società hahnemanniana di Parigi, dell'Istituto omeopatico del Brasile, e appartenne alle Accademie omeopatiche di Palermo e di Torino. Ritiratosi a Vische, vi morì il 14 dic. 1879.
Bibl.: A. Lodispoto, Aspetti storici degli esperimenti ospedalieri omeopatici italiani dell'800, in Atti del I Congr. ital. di storia ospitaliera, Reggio Emilia 1957, pp. 406-418; Id., La legge dei simili: fonti storiche, in Atti del XV Congr. naz. di storia della medicina, Torino 1957, pp. 117-130; Id., Storia della omeopatia in Italia, Roma 1961, pp. 187 ss., 292 s., 392. Sull'ospedale S. Filomena di Torino, si veda: S. Pellico, La marchesa Giulia Falletti di Barolo nata Colbert, Torino 1914.