AQUILA, Pietro
Pittore e incisore siciliano della seconda metà del sec. XVII, nativo forse di Palermo. Operò costantemente a Roma, ove seguì anche la carriera ecclesiastica. Il Lanzi ricorda due tavole con la parabola del figliuol prodigo, che l'Aquila eseguì per la chiesa della Pietà a Palermo. Il nome dell'A. è specialmente legato alla sua feconda attività d'incisore. Per le sue stampe ricavò quasi sempre i soggetti dalle opere dei più celebrati contemporanei, come Carlo Maratta, Pietro da Cortona, Ciro Ferri, ecc., e da quelle degli artisti del secolo precedente, quali Raffaello e seguaci. Nel 1675, con Cesare Fantetti, incise, in 55 tavole, la decorazione delle Logge Vaticane di Raffaello, in forma piana e spedita. Migliori e più conosciute sono le incisioni, tratte dalla decorazione di Annibale Carracci nel Palazzo Farnese, ed edite in due serie: Imagines Farnesiani Cubiculi e Galeriae Farnesianae icones. Fu rimproverata all'A., per la mancanza di carattere pittorico che presentano le sue incisioni, una certa asprezza di disegno, che deve piuttosto considerarsi come una qualità, tanto piacevolmente essa ci distrae dalla regolare e spesso monotona linearità del disegno dei suoi contemporanei.
Bibl.: L. Lanzi, Storia pittorica in Italia, II, Bassano 1809; De Boni, Biografia degli artisti, Venezia 1852; P. Kristeller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.