AVITABILE, Pietro
Nato a Napoli il 18 ott. 1590, professò fra i teatini nella casa di S. Nicola di Bitonto il 17 ag. 1608. Studiò filosofia a Napoli e teologia a Messina. Invogliato dal noto esploratore Pietro Della Valle, reduce dall'Oriente, si offrì per le missioni della Georgia. Nominato dalla Congregazione di Propaganda Fide, il 4 maggio 1626, prefetto della missione, partì da Messina il 2 dicembre dello stesso anno. Arrestato a Costantinopoli dall'intransigenza del governo turco e rimandato in patria, ripartì con il p. G. De Stefano nel dicembre 1627, giungendo, per altra via, a Gori il 14 dic. 1628. Avviata la fondazione, fu, nell'agosto 1629, mandato da Teimuraz, re della Georgia, a Urbano VIII a cui presentò un'ampia relazione, datata il 27 marzo 1631, sullo stato religioso e politico della regione. In quell'occasione egli caldeggiò l'erezione del Collegio di Propaganda Fide, che stava allora sorgendo per opera di mons. G. B. Vives con la cooperazione dei teatini, che ne presero la direzione, impegnandosi a mandare al collegio allievi georgiani. Il 9 ott. 1631 ripartì con altri sei compagni, con l'aiuto dei quali, nel 1634, si fondavano le missioni della Mingrelia e della Guria. Nel 1635 era ad Aleppo a sollecitare una nuova spedizione che egli condusse a Gori, dove era nuovamente nell'estate del 1637. Nel 1638, dopo dieci anni di apostolato, ritornò a Roma per essere mandato da Propaganda Fide alle Indie orientali. Salpato da Livorno nell'ottobre 1639, giunse, nell'ottobre 1640, a Goa dove, in qualità di prefetto, fondò la missione teatina che diffusasi nelle regioni di Golconda, Idalcan, Gerlim, Coromandel, Borneo, Sumatra, durò fino alla metà del sec. XIX.
Dopo altri dieci anni di lavoro, morì, in odore di santità, a Goa il 1º nov. 1650. Ha nel suo Ordine il titolo di venerabile.
Si ha di lui: Relatio de ecclesiastico Georgiae statu ad Urbanum VIII; l'originale è in Arch. Vat., Fondo Borghese, serie I, t. CDLXIX, ff. 7-12; fu pubblicata da C. Galano, Conciliatio eccl. armenae cum romana, Romae 1690,I, pp. 130-135, e in ital. da B. Ferro, Istoria delle missioni de' cherici regolari teatini, Roma 1704-1705, I, pp. 112-114.
Fonti e Bibl.: Lasciarono manoscritta la vita dell'A. il p. C. Ferrarini (m. 1680), in Arch. teat. di Napoli, oggi nella Bibl. nazionale di Napoli, Fondo teatino, XXXII; e il p. F. M. Maggio, in Arch. teat. di Palermo, oggi nella locale Bibl. comunale. Ne dà un ristretto B. Bagatta, Continuatione alle memorie di cinquanta celebri Padri... teatini, ff. 222-252, in Arch. gen. teat. (Roma). Il carteggio di Pietro Della Valle con l'A., dall'originale, in Arch. Vat. (Arch. Della Valle - Del Bufalo, N. 5-53), fu pubblicato in Regnum Dei - Collectanea theatina, VI(1950), pp. 57-99; VII (1951), pp. 19-50, 118-138; J. Silos, Hist. Cleric. Regularium, Romae et Panormi 1650-66, II e III (v. Indice); B. Ferro, Istoria delle missioni, cit., I e II (v. Indice); A. F. Vezzosi, I scrittori de' chierici regolari detti teatini, Roma 1780, I, pp. 88-93; C. Padiglione, La Biblioteca del museo naz. in Napoli, Napoli 1876 (v. Indice); M. Tamarati, L'Eglise géorgienne, Roma 1910, pp. 474-560; C. Wessels, De Theatijnen of Borneo en Sumatra, in Historisch Tijdschrift, XV (1936), pp. 205-243; Dict. de Théol. Cath., VI, coll. 1281-1283; A. Spalla, Le missioni teatine nelle Indie orientali nel sec. XVIII e le cause della loro fine, tesi di laurea (Università Gregoriana, 1956), ms. in Archivio gen. teat. di Roma.