BAROZZI, Pietro
Dotto umanista e vescovo esemplare. Nacque a Venezia il 1441. Appena trentenne, mandato vescovo a Belluno nel 1470, ne fu trasferito nel 1487 a Padova, sede da lui conservata per un ventennio, sino alla morte (10 gennaio 1507). Come a Belluno, dove compose la maggior parte delle sue opere, così a Padova fu tenuto sempre in gran conto sia come vescovo, sia come letterato. La sua dottrina ascetica è esposta negli opuscoli, dati in luce dopo la sua morte, nel 1531, con i titoli: De modo bene moriendi; Consoladorii libri III; Officium ad deprecandam pestilentiam, ad impetrandam pluviam, ad aëris serenitatem poscendam, il primo dei quali fu tradotto in italiano e pubblicato in Portogruaro, nel 1858, dal sacerdote Giuseppe Maria Barozzi, tardo suo pronipote. Quale finitezza poi raggiungesse nel verseggiare in latino è dimostrato dagli esametri della Vita Christi, tuttora inediti.
Bibl.: Memorie storiche sulla vita e sulle opere di Pietro Barozzi vescovo di Padova, Venezia 1801; Dondi Dall'Orologio, Dissertazione nona sopra la Storia Ecclesiastica Padovana, Padova 1817, ottimo profilo, frutto di studio su fonti di prima mano. Per l'elenco dei suoi scritti editi e inediti v. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, II, i, pp. 418-21. Importante è l'inventario dei suoi libri in Bollettino Diocesano di Padova, XII (1927), pp. 42-52.