BORTOLOTTI, Pietro
Nacque il 27 sett. 1818 a Modena, ove portò a compimento i suoi studi giuridici. Laureatosi in legge nel 1845, venne successivamente nominato assessore al ministero di Grazia, Giustizia ed Affari ecclesiastici. Nel 1859, dopo la partenza del duca Francesco V e alla vigilia dell'annessione del ducato di Modena al Regno di Sardegna, si ritirò a vita privata, dandosi interamente ai suoi studi antiquari d'egittologia, d'epigrafia cristiana e di metrologia.
Eletto il 20 dic. 1873 socio attuale della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, ne divenne prima vicesegretario e poi segretario generale dal 1877 al 1882. Fra tutti gli altri incarichi, gli fu affidato dall'Accademia il compito di raccogliere, insieme con Carlo Boni, le notizie archeologiche della provincia di Modena, che dovevano servire alla compilazione del Manuale topografico-archeologico dell'Italia di L. Torelli. Fece parte della commissione conservatrice dei monumenti della provincia di Modena; fu socio corrispondente della R. Accademia d'archeologia e paleografia di Madrid e, dal 1874, socio ordinario dell'Istituto archeologico germanico di Roma.
Dei suoi studi, che ebbero maggiore notorietà all'estero che in Italia, soltanto pochi si dimostrano esclusivamente animati da dilettantismo antiquario; mentre i più si leggono ancora con interesse per la loro accuratezza, oltre che per la felicità delle soluzioni proposte. In particolare, le sue indagini di carattere metrologico, Del talento omerico, in Commentationes philologicae in honorem Th. Mommseni, Berolini 1877, pp. 282 ss., e Del primitivo cubito egizio e de' suoi geometrici rapporti colle altre unità di misura e di peso egiziane e straniere (Modena 1878), si rivelano all'analisi in tutta la loro importanza per la storia degli studi di metrologia antica, dal momento che i semplici schemi del metodo "comparato" sono ravvivati dal controllo continuo di tutta la documentazione utilizzabile, scritta e monumentale. Degni di nota sono ancora i suoi studi d'epigrafia, e fra questi importante lo Spicilegio epigrafico modenese (Modena 1875), supplemento alle sillogi di C. Cavedoni. Un cenno, infine, meritano gli scritti sulle Antiche vite di s. Geminiano,vescovo e protettore di Modena, in Monumenti di storia patria delle provincie modenesi, XIV (1877), n. 1, pp. 1 ss., e su di un'Antica vitadi s. Anselmo abbate di Nonantola,ibid., n. 2, pp. 135 ss., oltre alle sue note su fra' Paolo da Modena, pittore sconosciuto del sec. XIV (Atti e mem. delle RR. Dep. di storia patria per le prov. mod. e parm., VII [1875], pp. 383 ss.; Memorie dell'Acc. di sc.,lett. ed arti in Modena, s. 2, VI [1890], pp. 45 ss.).
Il B. morì a Modena il 14 maggio 1894.
Bibl.: G. Ferrari-Moreni, in Mem. della R. Acc. di sc.,lett. ed arti in Modena, s. 2, XI (1895), pp. 82 s.; G. Sforza, in Atti e mem. della R. Deputaz. di storia patria per le prov. modenesi, s. 4, X (1900), pp. 89-93; G. Cavazzuti, I duecentosettantacinque anni della Accademia di scienze,lettere ed arti,Modena, Modena 1958, pp. 62, 117.