CALICETI, Pietro
Nacque a San Giorgio di Piana (Bologna) il 6 genn. 1888 da Pompeo e da Anna Ramponi. Laureatosi in medicina echirurgiapresso l'università di Bologna nel 194, partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale medico di reggimento, e poi come assistente presso l'università Castrense di San Giorgio in Nogaro. Qui avvenne il suo incontro con l'illustre otoiatra Salvatore Citelli, che lo assegnò al reparto otorinolaringoiatrico. Il C. fu successivamente nominato caporeparto e consulente della 3a armata, e dopo la guerra seguì il Citelli all'università di Catania con la qualifica di aiuto: sotto la guida del celebre maestro, nel 1921 conseguì la docenza in clinica otorinolaringoiatrica. Nel 1925 la facoltà medica di Bologna gli conferì l'incarico dell'insegnamento di clinica otorinolaringoiatrica, che mantenne fino al 1939, quando divenne titolare della cattedra nella stessa università bolognese.
All'otorinolaringoiatria il C. si dedicò completamente, affermandosi ben presto come clinico e come ricercatore. La sua produzione scientifica, quanto mai varia e interessante, fu espressa in oltre 200 pubblicazioni che, pur toccando tutte le branche della specialità, mostravano una spiccata propensione per la chirurgia. Dopo le ricerche eseguite durante il periodo bellico sui reperti batteriologici nelle suppurazioni timpaniche, sulle complicazioni endocraniche delle otiti, sulle ferite d'arma da fuoco del seno laterale e dell'orecchio medio (Su una ferita d'arma da fuoco del seno laterale e dell'orecchio medio, in Arch. ital. di otol., XXX[1919], pp. 112-119; Alterazioni circolatorie, in seguito ad incisione dei seni durali. Ricerche sperimentali, ibid., XXXIII[1922], pp. 193-205; Influenza dell'incisione dei seni durali sui processi infettivi endocranici. Ricerche sperimentali, ibid., XXXIV [1923], pp. 302-320; Studio sulla bacteriologia delle otiti medie purulente croniche, in Atti del XX Congresso della Società italiana di laringologia, otologia e rinologia, II, Bologna 1924, pp. 86-97), eseguì studi in collaborazione col Citelli sui rapporti tra vegetazioni adenoidi e funzioni ipofisarie. Particolarmente degni di menzione i lavori dedicati alla descrizione di nuovi strumenti chirurgici, quali una forbice per turbinotomia, un punteruolo pieghevole per l'apertura del seno sfenoidale, una serie di cucchiai per l'operazione radicale dell'orecchio medio, una spatola per la lussazione e l'infrazione del turbinato medio, una pinza per l'epiglottide, una pinza per l'infissione di aghi radiferi, ecc.: tutti questi strumenti furono poi indicati nei cataloghi con il nome di Caliceti. La realizzazione di nuovi strumenti chirurgici, del resto, rifletteva la soluzione di determinati problemi che il continuo progresso delle tecniche operatorie specialistiche prospettava al Caliceti. Egli ideò anche nuovi metodi, quali quello endoesterno per le frontoetmoiditi purulente croniche, quello radicale per le otomastoiditi croniche, quello di dacriocistorinostomia per via interna, di dilatazione del laringostoma, di plastica del condotto uditivo, ecc.; mentre ad altri apportò sostanziali modifiche, come alla larmigectomia, agli interventi sul seno frontale per via nasale, al trattamento dei tumori dell'epiglottide, dei tumori maligni del massiccio facciale, delle trombollebiti sinusogiugulari, agli svuotamenti ganglionari del collo nei tumori maligni della bocca, della faringe e della laringe, alla microchirurgia auricolare, ecc. Il C., inoltre, fu tra i primi in Italia ad eseguire l'intervento di fenestrazione, per otospongiosi sclerosante, della capsula labirintica. La descrizione di tutti questi metodi si trova nel Trattato di chirurgia otorinolaringoiatrica.
Nel 1931 pubblicò a Bologna il Compendio di otorinolaringoiatria, che riscosse molti consensi. Successivamente, videro la luce il Trattato di chirurgia otorinolaringoiatrica (Bologna 1940), in tre volumi, vera pietra miliare nel movimento scientifico da lui suscitato e potenziato in Italia, nel quale descrisse con chiarezza i vari metodi operatori della specialità e la tecnica endoscopica laringo-tracheo-bronco-esofagoscopica, giovandosi, fra l'altro, di una perfetta iconografia; e il Trattato di patologia e clinica otorinolaringoiatrica (ibid. 1949), pure in tre volumi, completa e lucida trattazione patologica e clinica dei singoli processi morbosi di pertinenza otorinolaringoiatrica.
Socio di molte società scientifiche italiane e straniere, fu presidente della Società italiana di laringologia, otologia e rinologia nel biennio 1935-37, fondatore e presidente del gruppo otorinolaringoiatrico emiliano-romagnolo e del gruppo otorinolaringoiatrico dell'alta Italia. Fu relatore al XIX Congresso della Società italiana di laringologia, otologia e rinologia nel 1922 (I metodi biologici di cura dei sarcomi delle prime vie respiratorie), al XXVI(Stenosi cicatriziali laringo-tracheali) nel 1930, e al XXXIX nel 1951 (Ilcarcinoma della laringe).Degna di particolare menzione è una sua conferenza tenuta al II Congresso panamericano di otorinolaringoiatria a Montevideo nel 1950: Sul mio metodo endo-esterno nel trattamento chirurgico delle sinusiti fronto-etmoidali purulente e croniche.Insieme al Citelli e a U. Calamida fondò nel 1930 la rivista L'otorinolaringologia italiana, che diresse fino alla morte.
Morì a Bologna il 25 ott. 1951.
Bibl.: U. Bombelli, P. C., in Il Valsalva, XXVII (1951), pp. 418 e.; P. Carcò, Prof. P. C., in La clinica otorinolaringoiatrica, III (1951), pp. 515-517; Id., P. C., in L'otorinolaringologia ital., XXI (1951-53), pp. 5-18; G. G. Forni, P. C., in Università di Bologna, Annuario 1950-51,1951-52, pp. 168 s.; C. Jemmi, P. C., in Annali dilaringologia, L (1951), p. 110; L. Pietrantoni, Prof. P. C., in Arch. ital. di otologia, LXII (1951), pp. 590-592; Prof. P. C., in Archivi di laringologia, LIX (1951), pp. 250 s.