ALMICI, Pietro Camillo
Nacque a Coccaglio (Brescia) il 2 nov. 1714 da Ottavio e da Silvia Veneziani. Studiò a Brescia, presso i somaschi e poi presso i filippini. Diciottenne, entrò nella Congregazione dell'Oratorio (professò il 1 ag. 1736), distinguendosi negli studi biblici e teologici, di patristica e di storia ecclesiastica. Coltivò, seguendo il gusto enciclopedico del tempo, anche l'archeologia, la diplomatica, la filosofia e la fisica; e per quindici anni, dal 1756 al 1762 e dal 1771 al 1780, fu a Brescia, bibliotecario della Biblioteca della Pace. Fece parte del circolo che si riuniva in casa dei conti Mazzuchelli e godette anche l'amicizia del card. A. M. Querini.
Religioso dalla vita esemplare, aderì sostanzialmente, portatovi forse da L. Leullier, al giansenismo, pur senza mai avere una posizione di primo piano: ma attestano suoi rapporti con altri esponenti del movimento la prefazione alla traduzione di C. Rotigni del Mandamento, o sia ordinazione di mons. Bastiano, Arcivescovo di Tours, contenente la condanna d'un libello intitolato Lettera di M. ad un suo amico..., Venezia 1752, e, sotto lo pseudonimo di Callimaco Mii, la Risposta a G. Dublino (il giansenista G. B. Rodella, segretario di F. Mazzuchelli) intorno all'anima umana, in A. Calogerà, Nuova raccolta d'opuscoli scientifici e filologici, X, Venezia 1763; ed è da ricordare come il giovane P. Tamburini ebbe in lui una delle sue guide spirituali più stimate e ascoltate.
Ancora nell'ambito delle discussioni e delle polemiche ecclesiastiche di quegli anni si muovono la Dissertazione sopra i martiri della Chiesa cattolica, in Dissertazioni recitate da diversi, ecc., e raccolte da G. B. Chiaramonti, II, Brescia 1765, e le Riflessioni critiche sopra il libro De statu Ecclesiae et legitima potestate Romani Pontzficis di Giustino Febronio Lucca (ma Brescia) 1766.
Più continua però fu la polemica condotta dall'A. contro motivi e tendenze del pensiero illuministico italiano e straniero: nella Lettera sul parallelo della morale cristiana con quella degli antichi filosofi del p. Mourgues, inserita nell'edizione bresciana del 1759 del Discorso filosofico-morale di G. B. Chiaramonti, affrontò, con impegno apologetico, il tanto discusso tema della morale naturale; nelle Osservazioni critiche sul libro intitolato Dei delitti e delle pene, edite con lo pseudonimo di Callimaco Mili nella Nuova raccolta, cit., del Calogerà, XI, Venezia 1765, rifiutò dell'opera del Beccaria le premesse contrattualistiche, richiamandosi all'origine divina della sovranità. Antivoltairiano nelle Operette sopra: il secolo di Luigi XIV del Sig. di Volter: Memorie sopra gli increduli,...ecc., in Nuova raccolta, cit., XV, Venezia 1767, espresse particolarmente la sua opposizione nella Critica contro le opere del pericoloso Voltaire, Brescia 1771.
Tra i moltissimi suoi inediti hanno rilievo una Dissertazione sopra la relazione che hanno tra loro le verità della Religione, una Dissertazione contro i Naturalisti e quelli che si dicono Spiriti forti, una Memoria sopra gli Istituti monastici, le Meditazioni sulla Vita e sugli Scritti di Frate Paolo Sarpi, nonché due scritti polemici, l'uno contro i principi de La Filosofia alleata della Religione di G. C. Amaduzzi, l'altro contro il Robertson per la valutazione delle Crociate data nel quadro della civiltà medievale da lui premesso alla History of the Reign of the Emperor Charles V.
L'A. morì a Coccaglio il 30 dic. 1779.
Bibl.: [G. B. Almici], Elogio storico del p. C. A. Prete dell'Oratorio di Brescia, in A. Calogerà, Nuova raccolta d'opuscoli scientifici e filologici, XXXVIII, Venezia 1783 (alle pp. 43-52 è l'elenco delle sue opere e dei mss.); A. Brognoli, Elogi di Bresciani per dottrina eccellenti del sec. XVIII, Brescia 1785, pp. 427-428; G. A. Moschini, Della letteratura veneziana del sec. XVIII, I, Venezia 1806, p. 90; V. Peroni, Biblioteca bresciana, I, Brescia 1816, pp. 28-29; A. Lombardi, Storia della letteratura italiana nel sec. XVIII, I, Venezia 1832, p. 66; C. A. di Viltarosa, Memorie degli scrittori filippini, Napoli 1837, pp. 6-8; O. Melzi, Diz. di opere anonime e pseudonime..., I, Milano 1848, pp. 163-164, 310, 319, 335; II, ibid. 1852, pp. 108, 152-153, 410, 436; G. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi cinquant'anni, II, Venezia 1857, p. 157; P. Guerrini, La congregazione dei P.P. della Pace, Brescia 1933, pp. 246, 333-334; G. Mantese, P. Tamburini e il giansenismo bresciano, Brescia 1942, pp. 47-48, 51; E. Dammig, Il movimento giansenista a Roma nella seconda metà del sec. XVIII, Città del Vaticano 1945, p. 213; E. Codignola, Illuministi, giansenisti e giacobini nell'Italia del Settecento, Firenze 1947, p. 206; M. Berengo, La società veneta alla fine del Settecento, Firenze 1956, p. 157; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., II, col. 658.