CARDANI, Pietro
Nato a Padova il 21 ott. 1858 da Giovanni Antonio e da Adele Ghisleni, nel 1871 si trasferì con la famiglia a Palermo, dove conseguì la laurea in fisica nel 1881. Ma già dal 1876 era stato nominato assistente alla cattedra di fisica della stessa università e mantenne l'ufficio sino al 1887, quando occupò per concorso la cattedra di fisica dell'istituto tecnico di Roma. Nel 1893 fu nominato professore di fisica sperimentale nell'università di Parma, della quale fu anche rettore dal 1914 al 1919, dopo aver ricoperto altre cariche accademiche. Prestò la sua opera volontaria in occasione di pubbliche calamità (Palermo 1885 e 1887, Messina 1908). Candidato per il Comitato elettorale liberale-monarchico nel I collegio di Parma, il 6 nov. 1904 il C. fu eletto deputato per la XXII legislatura e venne riconfermato nel 1909 per la XXIII. Fu invece nettamente battuto da A. De Ambris nelle elezioni del 26 ott. 1913. A Parma ricoprì anche dal 1906 al 1910 la carica di consigliere comunale e dal 1907 al 1914 quella di consigliere provinciale.
Scoppiata la prima guerra mondiale, si arruolò volontario e fu inviato al fronte con l'incarico di organizzare il servizio fototelemetrico. Fu socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei dal 1908.
Morì a Parma il 5 dic. 1924.
Assorbito dagli impegni civili, politici e accademici, l'attività scientifica del C. fu modesta per estensione e per contenuto, rivolta soprattutto al chiarimento di ricerche di altri sperimentatori. I suoi lavori giovanili, relativi all'elettrologia e in particolare alle scariche elettriche, costituiscono il suo maggior contributo alla fisica del tempo: stabilì alcune modalità della scarica distruttiva, ideò un elettrometro assoluto a tubi comunicanti e lo impiegò per la misura della costante dielettrica dello zolfo. Per il complesso di questi lavori l'Accademia dei Lincei gli conferì nel 1890 il premio ministeriale per la fisica. In collaborazione con A. Battelli scrisse un Trattato di fisica sperimentale ad uso delle università in quattro volumi, la cui pubblicazione (a Milano) si trascinò dal 1902 al 1925.
Tra la quarantina di scritti elencati da S. Timpanaro, citiamo: Sulla scarica elettrica nell'aria fortemente riscaldata, in Rend. della R. Acc. dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 4, V (1888), 1, pp. 44-51; Metodo acustico per la misura di piccoli allungamenti,ibid., VI (1889), 1, pp. 392-99; Triboelettricità e misure di ionizzazione, in Il Nuovo Cimento, XXXII (1922), pp. 199-214.
Bibl.: In morte dell'on. prof. P.C., in Gazzetta di Parma, 5 dic. 1924; Q. Majorana, P.C., in Rendiconti della R. Accademia naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, I (1925), pp. 343-45; S. Timpanaro, P.C., in Il Nuovo Cimento, n. s., III (1926), pp. 5-13; F. Rizzi, I professori dell'univ. di Parma..., Parma 1953, pp. 150 s.; J.C. Poggendorff, Biographisch-literar. Handwörterbuch zur Geschichte der exacten Wissenschaften, voll. IV, V, VI, sub voce.