CARNESECCHI, Pietro
Figlio di un mercante fiorentino, nacque nel 1508, e per la dimestichezza che suo padre aveva con i Medici, fu avviato alla carriera ecclesiastica, facendo rapidi passi alla corte papale. In Roma stessa ebbe campo di venire a conoscenza delle nuove correnti religiose. Aveva appena 25 anni, quando fu addetto alla Segreteria di stato, e nel 1533 partecipò al convegno di Marsiglia a fianco di Clemente VII. Col nuovo papa Paolo III il C. rientra nell'ombra: in questo tempo appunto la sua fede gubisce una decisa evoluzione, per la dimestichezza avuta con novatori e specialmente con Juan Valdés. Erano quelli, del resto, gli anni in cui in Roma si lasciava una certa libertà di dicussione sulle dottrine dei novatori: ma sopravvenuta una maggiore rigidità, il C., la cui accettazione del principio luterano della giustificazione per la fede non ha più dubbio, si allontana da Roma. Dal 1552 egli si stabilisce a Venezia, e sempre più palesemente si agita in sostegno della Riforma. Dal 1557 comincia la lotta dell'Inquisizione contro di lui. Citato davanti al tribunale inquisitoriale in Roma, egli si rifiuta: succeduto nel 1559 a Paolo IV un papa più mite, Pio IV, il C. poté per alcuni anni non preoccuparsi della situazione. Ma nel 1565 l'Inquisizione, sotto il nuovo pontefice Pio V, riprese ad attaccarlo vivacemente. Il C. che in quel momento si trovava a Venezia, commise l'errore di allontanarsene per recarsi a Firenze, dove egli contava sull'amicizia dei Medici. Ma Cosimo I, al quale importava in quel momento l'aiuto papale per divenire granduca, lo fece arrestare (luglio 1566) e lo consegnò a Roma. Rimasto più di un anno in carcere, fu processato, decapitato e bruciato il 1° ottobre 1567.
Bibl.: G. Bandi, P. C., Storia fiorentina del sec. XVI, 2ª ed., 2 voll., Firenze 1873; L. Bruni, Cosimo I de' Medici e il processo d'eresia del C., Torino 1891; A. Agostini, P.C. e il movimento valdesiano, Firenze 1899.