CHIARINI, Pietro
Nacque intorno al 1717 a Brescia (da qui il soprannome, di "Brescianino"). Molto scarse sono le notizie sulla vita e le opere del C., compositore e clavicembalista. Si sa che gli anni più fecondi, 1738-1744, egli li trascorse a Venezia dove fu in rapporti di amicizia con Carlo Goldoni, come testimoniato del resto da una lettera inviata dal Goldoni a Giovanni Zambeccari l'11 marzo 1741 (Masi), in cui il C. è definito "molto mio amico". Da questo legame ebbe origine anche un fecondo sodalizio artistico, da cui nacque parte della sua produzione musicale. Il Goldoni infatti scrisse per il C. il libretto dell'opera Statira, rappresentata a Venezia il giorno dell'Ascensione del 1741 al teatro S. Samuele e probabilmente rielaborò per l'occasione il testo di T. Mariani per l'intermezzo La contadina astuta di G. B. Pergolesi, che, rielaborato, fu rappresentato con il titolo Il finto pazzo. Sempre in collaborazione con il Goldoni, il C. compose il pasticcio Amor fa l'uomo cieco, rifacimento dell'intermezzo precedente, con tre numeri di Pergolesi, di G. Latilla e quattro del C., da identificarsi, secondo studi recenti, con Il geloso schernito (Venezia, teatro S. Moisé, autunno 1746), già attribuito al Pergolesi.
Il C. scrisse inoltre le opere Argenide (libretto di A. Giusti, Venezia, teatro S. Angelo, dicembre 1738); Achille in Sciro (libretto di P. Metastasio, Venezia, teatro S. Angelo, carnevale (1739); Artaserse (sempre su testo di Metastasio, rappresentata probabilmente a Verona al teatro dell'Accademia Filarmonica, durante il carnevale 1741 e ripresa a Genova al teatro S. Agostino, per il carnevale 1742, come rifacimento di una precedente opera di A. Adolfati); I fratelli riconosciuti su testo anonimo, data a Verona sempre al teatro dell'Accademia Filarmonica, durante il carnevale 1743; Meride e Selinunte (libretto di A. Zeno, Venezia, teatro Grimani di S. Giovanni Crisostomo, carnevale 1744); Alessandro nelle Indie (libretto di P. Metastasio, Verona, teatro dell'Accademia Filarmonica, carnevale 1745); Didone abbandonata (testo di Metastasio, rappresentata a Cremona in un teatro privato, per il carnevale del 1756). Oltre agli intermezzi già citati è da attribuirsi al C. anche La donna dottoressa (testo anonimo, dato a Cremona al teatro Nozari, nel 1754).
Comunque solo recenti studi e ricerche, soprattutto ad opera di F. Walker, hanno permesso di identificare con sicurezza nel C. l'autore degli intermezzi fin qui presi in esame. Compose anche un oratorio Per la festività del Santissino Natale sutesto del Metastasio, eseguito a Venezia, all'oratorio di S. Filippo Neri, quasi sicuramente nel 1744; fu inoltre un valente e notevole clavicembalista e pubblicò una sonata per questo strumento nella Raccolta musicale op. V di J. U. Haffner (Norimberga 1765 c.).
Negli ultimi anni della sua vita fu maestro di cappella a Cremona, città dove morì in data non precisata. Essendo a noi pervenuta di tutta la produzione musicale del C. solo la partitura del Geloso schernito, che si trova presso la Biblioteca del Conservatorio di Parigi (ne esistono comunque altre due attribuite al Pergolesi), è molto arduo, se non addirittura impossibile, formulare un giudizio critico.
Si presume che il C. sia stato musicista dignitoso non privo di sue qualità, individuabili forse più nella facilità di scrittura e di adesione ai moduli operistici del suo tempo che in una vera originalità espressiva. Parte della sua produzione fu erroneamente attribuita al Pergolesi con cui presentò caratteri stilistici e formali comuni senza tuttavia possederne il genio e l'originalitàcreativa.
Fonti e Bibl.: Lettere di Carlo Goldoni, a cura di E. Masi, Bologna 1880, p. 105; A. Goldoni, Opere complete, XXVI, Drammi per musica, a cura di G. Ortolani, Venezia 1928, pp. 373 s., 376; F. Walker, Two Centuries of Pergolesi Forgeries, in Music and Letters, XXX (1949), 4, pp. 312 ss.; Id., Goldoni and Pergolesi, in Monthly Musical Record, LXXX (1950), pp. 203 ss.; Id., P. C., in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, II, Kassel 1952, coll. 1183 ss.; G. Radiciotti-A. E. Cherbuliez, G. B. Pergolesi-Leben und Werk, Zurich-Stuttgart 1954, p. 405; M. Margadonna, Pergolesi, Milano 1961, pp. 199 s.; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 276; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 335; Suppl., p. 193; F. Fasquelle, Encyclopédie de la musique, I, Paris 1921, p. 529; Grove's Dict. of music..., II, p.206; R. Eitner, Quellen Lexicon der Musiker, II, p. 423; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 234; Riemanns Musik Lexikon, I, Mainz 1959, p. 308; F. Clément-P.Larousse, Dict. des opéras, I, pp. 5, 70, 1050; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, I, p. 291; Enc. della musica Ricordi, I, p.468; Enc. d. Spett., III, col. 642; La Musica. Diz., I, p. 396.