Storico e uomo politico (Galliate 1771 - Galbiate 1842). Giornalista giacobino (1796-99), assunse poi posizioni più moderate sotto l'influenza di F. Melzi e di G. Prina; durante l'occupazione napoleonica fu segretario generale al ministero delle Finanze, consigliere di stato ed ebbe il titolo di barone. Nel 1817, per incarico di Maria Luisa, riordinò l'amministrazione delle finanze di Parma. Successivamente il C., a Milano, si dedicò totalmente agli studî. Raccolse e pubblicò, illustrandoli con note critiche e biografiche, gli scritti, in parte inediti, dei principali economisti italiani dei secc. 16º, 17º e 18º (Scrittori classici italiani di economia politica, 50 voll., 1803-16); pubblicò gli scritti inediti o rari del Baretti (1822) e continuò la Storia di Milano di P. Verri fino alla morte dell'imperatore Leopoldo II (post., 1850). Il suo archivio, prezioso per la storia di Milano, è custodito in gran parte alla Bibliothèque Nationale di Parigi, e in minima parte all'Ambrosiana di Milano.