Poeta (seconda metà sec. 12º). Fautore di Enrico VI, celebrò quell'imperatore in un notevole poemetto in tre libri di distici elegiaci, Liber ad honorem Augusti, detto anche De rebus siculis (composto nel 1195), in cui narra, a episodî staccati e concisi, la conquista della Sicilia contro il normanno Tancredi di Lecce, vivacemente ridicolizzato. Gli si attribuisce anche il poemetto De balneis puteolanis (del 1197 circa), intorno alle virtù terapeutiche delle fonti di Pozzuoli. Redasse anche delle Gesta Federici (Federico Barbarossa), opera andata perduta.