CONINC, Pietro de
Quando il re di Francia, Filippo il Bello, compì l'annessione della Fiandra e il governatore Giacomo di Châtillon inaugurò nel 1300 una politica sistematicamente ostile alle democrazie urbane, la popolazione lavoratrice delle città cominciò ad agitarsi. A Bruges si mise a capo di essa nel 1301, Pietro de C., un tessitore guercio, che riuscì a rovesciare il governo del patriziato urbano; ma l'intervento del governatore francese l'obbligò ad espatriare. Al principio del 1302 egli rientrò a Bruges, ma una nuova offensiva dello Châtillon costrinse a fuggire un'altra volta i capi del partito democratico, alleati coi rappresentanti della dinastia fiamminga. Una ribellione popolare (matines brugeoises) riuscì (17 maggio) a liberare la città dai Francesi e cinque giorni dopo il C. poté rientrare a Bruges insieme con Guglielmo II di Juliers, nipote del conte di Fiandra, e con lui organizzò in tutta la Fiandra la resistenza ai Francesi. Nominato cavaliere alla vigilia della battaglia di Courtrai, che doveva segnare il trionfo della democrazia fiamminga, e ricevuti larghi compensi dai suoi concittadini, il C. durante gli anni seguenti prese ancora parte alla vita politica della contea mettendosi a capo (1309) del proletariato di Bruges in una violenta opposizione contro la ratifica del trattato di pace di Athis sull'Orge con la Francia. Morì nel 1332.
Bibl.: H. Pirenne, Hist. de Belgique, I, 5ª ediz., Bruxelles 1929; V. Fris, Des lag bij Kortrijk, Gand 1902; F. Funck-Brentano, Philippe le Bel en Flandre, Parigi 1896.