Fanfani, Pietro
Fanfani, Pietro
Filologo (Montale, Pistoia, 1815 - Firenze 1879). Nel 1848 partì con i volontari toscani per la guerra contro l’Austria e combatté a Montanara. Fatto prigioniero, al suo ritorno entrò nel ministero dell’Istruzione a Firenze, e vi rimase, come primo segretario, fino al 1859, quando venne nominato bibliotecario della Marucelliana. Nella sua lunga attività, pubblicò innumerevoli scritti di contenuto sociale, politico, romanzi di argomento storico e contemporaneo, libri scolastici e racconti e romanzi educativi destinati all’infanzia. Ma il suo interesse principale fu lo studio della lingua che si tradusse nella compilazione di diversi vocabolari. A lui si deve il Vocabolario della Lingua italiana (1855), il Vocabolario dell’uso toscano (1863) e il Vocabolario della pronunzia toscana (1863). Cooperò anche ai dizionari di Tommaseo e di Rigutini, e al Lessico dell’infima e corrotta italianità di Arlia. Purista intransigente, avversò le teorie di Manzoni e della Crusca (Osservazioni sopra il nuovo vocabolario della Crusca, 1849; La lingua italiana c’è stata, c’è e si muove, 1868). Fu anche editore di testi antichi; stampò fra l’altro: Conti di antichi cavalieri (1851); Eneide, compilazione di ser Andrea Lancia (1851); Le rime di B. Bellincioni riscontrate sui manoscritti (1876-78, voll. 2); Le rime di Cino da Pistoia (1878).