GIANNONE, Pietro
Poeta e patriota, nato a Camposanto (Modena) il 5 marzo 1792, morto a Firenze il 24 dicembre 1872. Iscrittosi alla carboneria, dovette andare in esilio, e fu in Inghilterra e in Francia, dove nel 1825 scrisse L'esule (Parigi 1829). Il poema, ispiratogli dalle vicende sue e di altri carbonari, sebbene come opera poetica non sia perfetto, suscitò entusiasmo tra i patrioti, fu lodato dal Mazzini e ammirato da Garibaldi. Il G. combatté sulle barricate a Parigi nel 1830; nel 1832 s'iscrisse alla Giovane Italia, e presiedette alla congrega centrale di Parigi. Tornato per poco in Italia nel 1848, restò in esilio fino al '59. Fiero repubblicano in gioventù, riconobbe poi i meriti di Cavour e di Vittorio Emanuele, e, vecchio e cieco, accettò una piccola pensione.
L'esule fu ristampato a Firenze nel 1868, insieme con altre poche poesie dell'autore (un frammento autobiografico, L'omaggio, del 1832, l'epistola Il secolo, una Visione del 1833, e il carme All'Italia pure del 1833). Compose pure alcuni libretti d'opera (Maria Stuarda, Ildegonda).
Da non confondere col precedente, è un altro P. G. (nato a Bisignano in Calabria il 19 novembre 1806 e morto in Acri il 25 dicembre 1869), che scrisse il poemetto gl'Incogniti, la novella Lauretta, ecc.
Bibl.: A. Chiappe, La vita e gli scritti di P. G., con l'aggiunta di doc. inediti, Pistoia 1903; F. Solerio, Il patriottismo di P. G. nella vita e negli scritti, Casale 1906; G. Sforza, Il poeta P. G. in Lunigiana, in Giorn. storico della Lunigiana, III (1911-12), pp. 24-31.