GIUSTINIANI, Pietro
Erudito e uomo politico veneziano, figlio di Luigi, nacque intorno al 1490, morì nel 1576. Entrò nel Consiglio il 1518, ricoprì varie magistrature, e fu savio agli Ordini, maggior savio ed esecutore alle Acque e finalmente senatore.
Scrisse una Rerum venetarum ab urbe condita historia (Venezia 1560) che gli procurò non pochi fastidî, specialmente da parte dei Davila, connestabili di Cipro. Per ciò, e anche per suggerimento del Consiglio dei Dieci, nel 1576 la ripubblicava, ampliata di tre libri e corretta con tutti quei migliori sussidî che gli potevano venire dai documenti del Senato, dove frattanto era entrato; e nello stesso anno ne compariva una traduzione in volgare. Molti furono gli elogi che l'opera raccolse fra gli studiosi: notevoli quelli del Ramusio; ma giustamente il Foscarini lo rimprovera di aver ripetuto i non pochi errori del Sabellico sugli antichi tempi, preoccupato soltanto degli avvenimenti a lui più vicini.
Bibl.: M. Foscarini, Della letteratura veneziana, Venezia 1854.