PIETRO I imperatore del Brasile, IV come re di Portogallo
Nato a Queluz il 12 ottobre 1798, morto ivi il 24 settembre 1834. Ebbe vita breve, ma molto avventurosa. Fu chiamato il "re soldato". Figlio di Giovanni, principe del Brasile (poi Giovanni VI), con lui P. s'imbarcò alla volta del Brasile il 29 novembre 1807, quando la corte vi si trasferì, alla vigilia dell'arrivo a Lisbona delle truppe fiancesi comandate dal Junot, che avevano invaso il paese. Nel luglio del 1801 era stato fatto principe della Beira, e nel 1816, in seguito alla morte di Maria I, ricevette il titolo di principe del Brasile, dato allora ai principi reditarî del trono portoghese. Nel 1818 sposava Maria Leopoldina, figlia di Francesco I, imperatore d'Austria, e nel 1821 giurava la costituzione brasiliana in nome di suo padre. La nazione brasiliana, ritenendosi oppressa dalle cortes costituenti del Portogallo, che le avevano tolto alcuni privilegi concessi quando era stata sede della corte portoghese (v. portogallo: Storia), andava preparando l'indipendenza. P., che dimorava nel Brasile come luogotenente del padre, si ritenne ugualmente offeso e accettò la direzione del movimento separatista. Il Brasile si proclamò indipendente nel settembre del 1822; P. fu acclamato imperatore il 12 ottobre e fece giurare la nuova costituzione brasiliana nel 1824. L'autonomia del Brasile fu riconosciuta dal governo portoghese nel 1825.
Quando Giovanni VI di Portogallo morì (marzo del 1826), P. ereditò la corona portoghese e fu acclamato re a Lisbona, malgrado risiedesse nel Brasile. Ma tenne il titolo di P. IV di Portogallo soltanto pochi giorni. Decise di continuare a essere imperatore del Brasile e rinunziò ai suoi diritti alla corona portoghese in favore di sua figlia Maria II, che contava appena 7 anni (2 maggio 1826). Pochi giorni prima (29 aprile) concedeva ai Portoghesi la carta costituzionale. Offrì la reggenza a suo fratello Miguel, a patto che sposasse in seguito la regina Maria (v. miguel). Miguel però si fece proclamare monarca assoluto dai tre stati e sciolse la camera dei deputati (maggio 1828). Il 7 aprile 1831, essendo sorti dissensi fra P. e i Brasiliani, abdicò in favore del figlio Pietro II e s'imbarcò per l'Europa, venendo a dirigere in Portogallo, col titolo di duca di Braganza, il movimento liberale che intendeva detronizzare il re usurpatore. In Francia e in Inghilterra organizzò una spedizione di emigrati, con cui partì da Belle-Isle per l'isola Terceira (Azzorre) dove si concentrava un nucleo di liberali. Ivi radunò un esercito di 7000 uomini, con cui sbarcò sulla costa portoghese, a Mindelo, presso Oporto, che fu conquistata (luglio 1832). Energico e attivo, portò la guerra civile al successo: nel 1834, infatti, Miguel fu costretto a firmare la convenzione di Evora-Monte e a prendere la via dell'esilio. P. vittorioso, non fu peraltro felice. I suoi stessi partigiani gli manifestarono il loro malumore per l'indulgenza che aveva avuto nei riguardi del fratello, tanto che una sera, a Lisbona, la carrozza con cui egli e la figlia ritornavano dall'Opera, fu lapidata e tutta coperta di fango. Disgustato e addolorato, si allontanò dalla vita pubblica e moriva un anno dopo la vittoria, nella stessa camera dove era nato, nel palazzo di Queluz.
Come altri principi della casa di Braganza, era cultore di musica, e compose l'Hino da carta, che divenne l'inno nazionale portoghese fino alla proclamazione della repubblica (1910).