PIETRO II Alekseevič, imperatore di Russia
Nipote di Pietro il Grande, figlio dello zarevič Alessio e di Carlotta di Brunswick; nato nell'ottobre del 1714, morto la notte fra il 18 e il 19 gennaio 1730. Orfano dal 1718, passò i primi anni della sua vita senza che alcuno curasse seriamente la sua educazione e istruzione. Nel 1722 fu affidato da Pietro I a I. Zejkin, un russo dei Carpazî, e nel 1727 a Osterman. Pietro il Grande morì senza avere avuto il tempo di provvedere alla successione, come se n'era attribuito il diritto. Poiché P. era, in questo momento, l'unico discendente diretto in linea maschile di Pietro I e di tutta la famiglia Romanov, i suoi diritti furono riconosciuti dai rappresentanti delle antiche famiglie aristocratiche russe, che circondavano il trono e che nutrivano il desiderio di limitare il potere dello zar. Erano invece contrarie quelle personalità che dovevano la loro alta posizione non alla nascita, ma al favore di Pietro I e che, accordatisi nel supremo consiglio segreto (1725) di proclamare imperatrice Caterina I, cercarono di ottenerne il consenso. Ma il 7 maggio 1727, P. divenne imperatore. Si ebbe allora, attorno a lui, una lotta accanita per conquistarne il favore. Nei primi tempi, il potere fu nelle mani di Menšikov, che con modi autoritarî allontanava tutte le persone che potevano dargli impaccio e che cercò di consolidare la sua eccezionale posizione dando la figliuola in moglie a P. (maggio 1725): dopo di che, lo zar si stabilì nel palazzo di Menšikov. Ma il piano di Menšikov fallì tanto per la crescente irritazione di P. contro la strapotenza sua, quanto per gl'intrighi della famiglia Dolgorukij. Nel settembre 1727, P. venne in rottura con Menšikov e lo esiliò in Siberia insieme con le sue figlie. I Dolgorukij si posero sulla via seguita dal loro predecessore; si accaparrarono il favore di P. e combinarono il suo matrimonio con la figlia di uno di loro. Dopo avere trascinato in così giovane età P. nel giuoco della politica, quelli che gli erano attorno non si curarono di prepararlo seriamente alle cose dello stato. I continui svaghi, i viaggi, la caccia, la compagnia del giovane Ivan Dolgorukij e anche della principessa Elisabetta Petrovna sua zia, assorbivano tutto il suo tempo e i suoi interessi. Morì di vaiuolo, senza aver raggiunto i 16 anni, il 6 gennaio 1730.
Bibl.: Oltre alle esposizioni generali della storia russa, vedi: S. V. Vosnesenkij, Petro II, nella raccolta Gosudari iz doma Romanovych (I sovrani di casa Romanov), I, Mosca 1913, pp. 319-29.