LONGHI, Pietro
Pittore, nato nel 1702 a Venezia, morto ivi l'8 maggio 1785. Dapprima allievo del Balestra, ben più apprese a Bologna da G.M. Crespi e forse anche dal pittore bolognese di genere Giuseppe Gambarini. Lasciata da parte la pittura di grande composizione, della quale aveva dato un saggio assai infelice nell'affresco del palazzo Sagredo (1734 circa), si diede a quei quadretti di genere con scene della vita veneziana, che lo resero a ragione famoso. Nei suoi dipinti, la Venezia settecentesca ci appare con arguta intimità, bonaria e casalinga: quel tenue mondo è reso spesso con libertà di tocco e con genuina freschezza di colore. Vario di aspetti, si presenta nel modo più sprezzante, perfino popolaresco, nelle Cacce della raccolta Dona dalle Rose, mentre altrove eccede quasi in squisitezza. Sue opere eccellenti si conservano a Venezia nelle gallerie dell'Accademia, del museo Correr, della collezione Querini Stampalia, in quella Salom, ecc.; a Padova nel Museo civico, a Milano nella Galleria di Brera, a Londra nella National Gallery, e in molte altre collezioni pubbliche e private, talvolta assieme a copie e imitazioni ancora in parte confuse con gli originali. Fu anche valente ritrattista, ma tale sua attività è in massima parte da precisare con sicure attribuzioni. Delle altre sue cose ricordiamo una figura di filosofo, saggio dipinto per l'Accademia di Venezia. Il L. fu disegnatore rapido e sensibile, presentando talvolta affinità con gli artisti francesi contemporanei; è preziosa la raccolta dei suoi schizzi conservata nel Museo civico di Venezia.
V. tav. CXII.
Bibl.: A. Ravà, P. L., 2ª ed., Firenze 1923; O. Uzanne, P. L., Parigi 1924; L. Brosch, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibl.); G. Fiocco, La pitt. venez. del Seicento e Settecento, Verona 1929.