LORETA, Pietro
Chirurgo, nato a Ravenna il 10 gennaio 1831, morto a Bologna il 20 luglio 1889. Combatté nel 1849 per la libertà della patria; nel 1866 fece la campagna del Trentino con Garibaldi. Si laureò a Bologna nel 1858, e, lasciata la condotta chirurgica, vi tornò nel 1861 settore di anatomia con L. Calori e professore incaricato d'anatomia topografica, medicina operatoria, patologia chirurgica; fu primario dell'Ospedale maggiore, aiuto e supplente di clinica chirurgica con P. Landi, al quale successe nel 1868, essendo allora chirurgo primario a Fermo.
Discepolo di F. Rizzoli, fu maestro di allievi quali A. Poggi e A. Codivilla; già nel periodo preantisettico attribuì la massima importanza alla nettezza scrupolosa nelle operazioni; con A. Poggi combattè l'uso dello spray; scrisse sul piede torto (1861), sulle dita a martello (1867), sulle fratture del cranio e sulla commozione cerebrale (1872), sugli effetti remoti delle contusioni cerebrali (1873), sui restringimenti uretrali (1873), sulle lussazioni traumatiche (1874), sulla contusione dell'addome e della colonna vertebrale (1875), sul cateterismo esofageo per corpi estranei (1876), sullo specillo di Favre (1879), sull'ematocele della vaginale del testicolo (1879), sulle lesioni violente dell'encefalo (1879); operò, ma con esito infausto, la prima ovariotomia nel 1886; nel 1882 eseguì la divulsione del piloro (operazione di Loreta), nel 1883 la dilatazione strumentale rapida, attraverso lo stomaco, delle stenosi basse esofagee, nel 1887 fece la prima resezione del fegato. Eseguì laringotomie per corpi estranei, applicò con successo lo stiramento dei nervi (sciatico), tentò la cura chirurgica dell'aneurisma con l'introduzione di una spirale metallica.
Bibl.: Primo centenario della società medica chirurgica di Bologna (1823-1923), p. 762 segg.