MAUROMICHÁLĒS (Μαυρομιχάλης), Pietro
Patriota greco, noto col nome di Petro bey. Nacque nel 1765, morì il 29 gennaio 1848. Sperò dapprima, come altri Greci, in un'azione di Napoleone per la libertà della Grecia. Fallite queste speranze ed eletto bey di Maina, nel 1816 si affiliò alla ϕιλικὴ ἑταιρεία. Nel 1821 partecipò attivamente alla rivolta del Peloponneso e ne fu uno dei capi principali, quantunque non sempre d'accordo con gli altri due, il Colocotronis e D. Ipsilanti. Nel 1822 i tre capi insieme volsero in fuga l'esercito turco di Maḥmūd pascià, rendendo possibile la presa di Nauplia e la completa liberazione del Peloponneso. Non molto chiara fu invece la condotta del M. durante la felice incursione di Ibrāhīm pascià, a cui egli cedette Maina, per salvare, sembra, il figlio Giorgio, prigioniero dei Turchi. Nel 1826 fu favorevole alla elezione del Capodistria, ma poi, lasciato sempre più in disparte dalla politica greca nonostante l'ascendente che sempre aveva sui Mainoti, fu tra i suoi oppositori. Il Capodistria lo fece imprigionare nel 1831, prima che scoppiasse la rivolta di Idra; ma, poco dopo, cadde vittima dei figli di lui, Giorgio e Costantino. Pietro M. fu liberato nel 1832 e nel 1836 fu nominato da Ottone vicepresidente del consiglio.
Un membro della stessa famiglia, Costantino, fu ministro della Guerra nel 1904, nel 1905 ministro dell'Interno e nel 1909 presidente del consiglio.