Mennea, Pietro
Italia • Barletta, 28 giugno 1952 • Specialità: Velocità
È stato il più grande velocista italiano. Dotato di un fisco non straordinario (1,78 m per 68 kg) riuscì, durante una carriera durata tra un ritiro e l'altro poco meno di un ventennio, a raggiungere risultati di altissimo livello grazie a una grande determinazione e ad allenamenti durissimi sotto la guida di Carlo Vittori. Quando nel 1988, dopo i Giochi di Seul, si ritirò definitivamente (già nel marzo 1981 e poi nel 1984 aveva annunciato il suo abbandono, per ritornare poi sulla decisione) il suo bilancio sportivo era senza precedenti per un atleta italiano. Dopo essersi messo in luce a 19 anni con il sesto posto sui 200 m ai Campionati Europei di Helsinki 1971, ottenne due primati del mondo (19,72″ sui 200 m nel 1979, tempo che resistette come record per ben diciassette anni, e 1′21,5″ con la 4x200 m), otto primati europei (il 10,01″ sui 100 m durò cinque anni) e 33 record italiani. Partecipò a cinque edizioni dei Giochi Olimpici (nel 1972 bronzo sui 200 m; nel 1976 quarto sui 200 m e sesto con la 4x100 m; nel 1980 oro nei 200 m e bronzo con la 4x400 m; nel 1984 settimo sui 200 m, quarto con la 4x100 m e quinto con la 4x400 m; nel 1988 si ritirò dopo aver raggiunto i quarti dei 200 m). Ai Campionati Mondiali vanta un argento con la 4x100 m e un bronzo sui 200 m (entrambe le medaglie vinte nel 1983 quando aveva già compiuto 31 anni). In campo europeo conquistò sei medaglie, tra cui tre ori (sui 200 m nel 1974, sui 100 m e 200 m nel 1978). Corse 164 volte i 200 m in meno di 21″ e nove volte in meno di 20,10″. Sui 400 m, dove vinse un titolo europeo indoor, ebbe un record di 45,87″ (1977). Lasciata definitivamente l'atletica prese due lauree e iniziò un'attività da libero professionista, come commercialista e procuratore legale. È stato anche eletto al Parlamento europeo.