ODO, Pietro
ODO (Oddo, Odi), Pietro. – Nacque da umile famiglia a Montopoli in Sabina probabilmente fra il 1420 e il 1425.
Mentre il luogo di nascita è ben attestato da varie testimonianze – la prima si deve a Biondo Flavio (Italia illustrata, III, 56) con il quale concordano Porcelio Pandione, Pio II, Pietro Marso, Paolo Cortesi e altri – la data di nascita si presume dal fatto che i contemporanei qualificarono come assai prematura la sua morte, che avvenne verso il 1463.
A Roma, dove si era trasferito, fu precettore e maestro di lingua latina nelle scuole rionali, poi dal 1450 fu docente presso lo Studium Urbis. Godette certamente della stima di Giovanni Tortelli che divenne suo amico, forse per la comune frequentazione del cardinale Niccolò da Cusa, e lo introdusse presso Niccolò V. Odo fu coinvolto da quest’ultimo nel progetto della biblioteca pontificia.
L’attività universitaria di Odo è ben documentata dai materiali – appunti, estratti, etimologie – contenuti nel manoscritto della Biblioteca apostolica Vaticana (Vat. lat. 15178), appartenuto ad Angelo Campano, fratello di Giovanni Antonio, che fu suo studente. Attraverso il confronto con questi appunti, ancorché molto personali e indirizzati all’apprendimento, si può risalire ad altre annotazioni e letture discendenti dall’insegnamento di Odo e sparse in altri codici, come quelle relative ai testi di Terenzio e Silio Italico su cui Odo tenne un corso (Donati, 2000). Al suo magistero è pure legata la formazione di Pomponio Leto. L’intensa attività ecdotica è ora ricostruibile sulla base del riconoscimento di materiali autografi: annotazioni nei codici Vat. lat. 1594 e 595 (Ovidio), Ottob. lat. 1258 (Silio Italico e Valerio Flacco), Vat. lat. 1660 e 2809 (Claudiano), Vat. lat. 2784 (Ovidio) e interventi sul Vat. lat. 1478 (autografo del De orthographia di Tortelli).
A Roma Odo ebbe buoni rapporti anche con Pietro Ranzano e Pier Candido Decembrio e qualche frequentazione con Giovanni Antonio Campano. Pio II nel 1458 gli confermò l’incarico nell’Università cittadina con uno stipendio di 100 ducati d’oro che gli permise di superare le ristrettezze economiche di cui spesso si era lamentato. Al pontefice Odo dedicò la gran parte della sua produzione poetica che confluì nella silloge nota con il titolo di Epaeneticorum ad Pium II Pont. Max. libri; mentre ancora una sua celebrazione Odo affidava alla Piade dedicata a Iacopo Ammannati Piccolomini.
Da due lettere, una indirizzata all’allievo Marino Turano di Sulmona e l’altra a Tortelli, si apprende che Odo si trovava fra il maggio e l’agosto 1462 ad Alvito (Olivetum) in provincia di Frosinone, avendo dovuto lasciare Roma a seguito di oscure minacce. Progettava un viaggio in Grecia, ma ancora nel 1462 fu a Sulmona dove compose l’Ovidias nella quale lamenta come Roma si mostri ostile proprio contro i letterati che l’hanno celebrata.Ancora a Sulmona nel novembre 1463 intratteneva rapporti con il medico Niccolò Rainaldi e con Bartolomeo e Tancredi de Scalis (Chiaverini, 1974; Papponetti, 1991).
Afflitto da tempo da disturbi mentali, morì al più tardi nel 1463, come è possibile dedurre dalla testimonianza contenuta nel XII libro dei Commentarii di Pio II: «Desipuit tamen, et furore percitus in morbum incidit ex quo nondum senex obiit».
Fonti e Bibl.: F.M. Renazzi, Storia dell’Uni-versità degli studi di Roma detta comunemente La Sapienza, I, Roma 1803, pp. 161 s., 229, 238; Publi Ovidi Nasonis Ibis, a cura di A. La Penna, Firenze 1957, pp. LXXX-CL, CCXXII, CXXIV, 82 s.; Scholia in Publi Ovidi Nasonis Ibin, Firenze 1959, ad ind.; A. Campana, Il Vat. lat. 3370 e alcuni codici del Sirleto, in appendice a G. Scalia, Il ‘Testamentum Asini’ e il lamento della lepre, in Studi medievali, s. 3, III (1962), pp. 151-161; J. Delz, Ein unbekannter Brief von Pomponius Laetus, in Italia medioevale e umanistica, IX (1966), pp. 436-440; M. Regoliosi, Nuove ricerche intorno a Giovanni Tortelli, ibid., pp. 123-189; XII (1969), pp. 117 s., 177 s., 182; R. Avesani, Epaeneticorum ad Pium II Pont. Max. libri V, in E.S. Piccolomini papa Pio II, a cura di D. Maffei, Siena 1968, pp. 25-27, 32, 37; A. Chiaverini, Ovidiade di Pietro Odi di Montopoli (1425-1463), Sulmona 1974; M.T. Graziosi Acquaro, Petri Odi Montopolitani Carmina nunc primum e libris manu scriptis edita, in Humanistica Lovaniensia, XIX (1970), pp. 7-113; J. Delz, Petrus Odo Montopolitanus, s.v. Silius Italicus, in Catalogus translationum et commentariorum…, III, Washington 1976, pp. 369-373; L. Capoduro, L’edizione romana del «De ortographia» di Giovanni Tortelli (Hain 15563) e Adamo di Montaldo, in Scritture biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del II Seminario… 1982, a cura di M. Miglio et al., Città del Vaticano 1983, pp. 37-56; E.S. Piccolomini (papa Pio II), I Commentarii, a cura di L. Totaro, Milano 1984, p. 2023; G. Papponetti, Bartholomaeus Sulmonensis Philalites contra Philelphum, in Humanistica Lovaniensia, XL (1991), pp. 12 s.; A. Manfredi, L’Orthographia di Giovanni Tortelli nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae apostolicae Vaticanae, VI, Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle…, Città del Vaticano 1998, pp. 265-298; M. Campanelli - M. A. Pincelli, La lettura dei classici nello Studium Urbis tra Umanesimo e Rinascimento, in Storia della Facoltà di lettere e filosofia de La Sapienza, a cura di L. Capo - M.R. Di Simone, Roma 2000, pp. 101 s., 157 s., 182; G. Donati, P. O. da Montopoli e la biblioteca di Niccolò V, con osservazioni sulDe orthographiadi Tortelli, Roma 2000; R. Bianchi - S. Rizzo, Manoscritti e opere grammaticali nella Roma di Niccolò V, in Manuscripts and tradition of grammatical texts from antiquity to the Renaissance. Proceedings of a conference... Erice... 1997, a cura di M. De Nonno - P. De Paolis - L. Holtz, Cassino 2000, pp. 587-653; G. Donati, L’Orthographiadi Giovanni Tortelli, Messina 2006, ad ind.; M. Accame, Pomponio Leto. Vita e insegnamento, in Appendice II: Lettera di Marcantonio Sabellico a Marcantonio Morosini, a cura di E. Dell’Oro,Tivoli 2008, pp. 41 s., 208 s.; H. Dixon, Pomponio Leto and his teachers Lorenzo Valla and P. O. da Monto-poli, in Italia Medioevale e Umanistica, LI (2010), pp. 261-319; P.O. Kristeller, Iter Italicum, I-VI, ad ind.