Paleocapa, Pietro
Ingegnere e uomo politico (Nese, Bergamo, 1788 - Torino 1869). Ufficiale del genio nel Regno italico, alla caduta del Regno non volle far parte dell’esercito austriaco ed entrò quindi, come ingegnere, nel Corpo acque e strade di Venezia. Nel 1840 divenne direttore generale delle pubbliche costruzioni. Liberale moderato, fece parte del governo provvisorio di Venezia nel 1848, caldeggiando l’annessione del Veneto al Piemonte, dove poco dopo si ritirò. Nel Regno di Sardegna ebbe presto ruoli rilevanti: fu ministro dei Lavori pubblici nel governo Casati durante l’estate 1848 e poi nuovamente nei governi d’Azeglio e Cavour, dal novembre 1849 al novembre 1857, fino a quando la cecità lo obbligò a lasciare l’ufficio. Rimasto ministro senza portafoglio per altri due anni, fu poi presidente del consiglio d’amministrazione della Società ferroviaria dell’Alta Italia. A lui si devono il grande sviluppo dei lavori pubblici in Piemonte, l’ampliamento della rete stradale e l’intensificazione delle costruzioni ferroviarie. Deputato dal 1849, nel 1854 venne nominato senatore.