Poeta (Ariano di Puglia 1809 - Napoli 1852). Buon conoscitore di Lamartine e di Hugo, che tradusse, P. ebbe qualche dimestichezza anche coi romantici tedeschi; ma la sua tenue lirica (Armonie italiane, 1841; Canzoni popolari, 1841; Canti del Viggianese, 1846; Canti del povero, 1852) ha impronta personale, specie quando canta la patria o la fanciullezza, ovvero la povertà e il dolore degli umili, temperati dalla fede religiosa.