PIFFETTI, Pietro
Stipettaio e intagliatore, nato secondo alcuni in Valsesia, secondo altri nel Napoletano nel 1700, morto a Torino il 20 maggio 1777. Trovandosi a Roma, fu segnalato dal conte di Gros al marchese d' Ormea che, nel 1731, lo fece invitare a Torino, dove fu nominato regio ebanista. Lavorò attivamente apparati decorativi per chiese, palazzi e ville reali, mobili e ninnoli (bastoni da passeggio, cofani, stipetti) impiallacciati e intarsiati di legni preziosi, di osso, avorio, madreperla, metallo. Staccandosi dal gusto secentesco delle forme grevi e panciute, cercò linee più agili e spesso semplici, per non turbare la rabescata e fiorita decorazione a intarsio. Nei fregi bronzei ebbe talvolta a collaboratori il Ladatte e il Venasca. Ebbe ad aiuto il fratello Giuseppe: e, diffusisi in Piemonte i suoi modi stilistici intrisi del miglior rococò, ebbe a emuli, tra altri, il Prinetti e il Garelli.
Bibl.: G. Claretta, I reali di Savoia fautori delle arti, Torino 1893, p. 88 seg.; G. Chevalley, Gli architetti, l'architettura e la decorazione delle ville piemontesi del secolo XVIII, ivi 1912, pag. 122; A. Midana, L'arte del legno in Piemonte, ivi 1924, pagina 21 seg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibliografia).