RICCARDI, Pietro
RICCARDI, Pietro. – Nacque a Modena il 4 maggio 1828 da Geminiano e Margherita Rubbiani e crebbe tra persone colte: il padre era professore all’Istituto dei cadetti matematici pionieri della città, lo zio Francesco segretario del ministero di Pubblica Economia ed Istruzione del Ducato, lo zio Antonio incisore anatomico e poi docente di istituzioni chirurgiche presso l’Università.
Dopo gli studi ginnasiali e filosofici nelle locali scuole gesuitiche, nel 1845 fu ammesso all’Istituto dei cadetti matematici pionieri senza dover frequentare l’anno preparatorio. Qui, sottoposti a regime militare, ma con insegnamenti impartiti da valenti professori, gli allievi conseguivano la laurea in matematica o in ingegneria (1823-48). Il rigore disciplinare era ferreo e nel gennaio del 1848 Riccardi fu espulso per le sue idee liberali e patriottiche. Due mesi più tardi, a seguito dei moti rivoluzionari, il duca Francesco V si allontanò dalla città e Riccardi poté conseguire il diploma in ingegneria. Il giorno successivo fu arruolato come tenente del genio nelle truppe del governo provvisorio; ma nell’agosto, al suo rientro a Modena, il duca sciolse i corpi militari costituitisi e annullò i titoli assegnati. Riccardi si vide costretto a rifrequentare l’Università ducale e in breve conseguì la laurea in scienze matematiche (1849), come pure il diploma di abilitazione alla professione di ingegnere-architetto e di perito agrimensore e stimatore (1851).
Inviso al governo, non poté che dedicarsi alla libera professione: in sette anni realizzò numerosissimi lavori di ingegneria, introducendo criteri e tecniche scientifiche in un campo in cui regnava l’empirismo. Nel 1852 si sposὸ con Giulia Piccinini e due anni più tardi nacque il figlio Paolo, che divenne poi un noto antropologo e pedagogista.
Con la caduta definitiva degli Estensi e il riordino dell’Università (1859), Riccardi ottenne per concorso la cattedra di geodesia teorico-pratica e perizia matematico-giuridica, con insegnamento volto agli studenti per la laurea in ingegneria o matematica e, per pochi anni, anche a quelli della scuola di agrimensura. Dal 1860 fu consigliere comunale e dal 1864 anche provinciale.
Nel 1875 la cattedra di geodesia fu soppressa e, dopo un biennio di incarico di geometria analitica, Riccardi si trasferì a Bologna presso la Scuola di applicazione per ingegneri, dove insegnò geometria pratica fino al 1888, quando, per sua richiesta, ottenne il pensionamento.
Nell’ultimo decennio di vita continuò a impegnarsi per la sua città: diresse la giunta per la formazione del catasto geometrico particellare estimativo di tutta la provincia. Fu socio (e anche presidente) della R. Accademia di scienze lettere ed arti di Modena, della R. Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna, ma anche di altre numerose istituzioni scientifiche.
Morì a Marzaglia (Modena) il 30 settembre 1898, poco dopo la perdita dell’unica nipote e della moglie.
All’attività didattica e pratica, Riccardi affiancò un intenso lavoro di ricerca scientifica in diversi campi (matematica, geodesia, ingegneria, agraria, cartografia), ma soprattutto nella storia e bibliografia della scienza e, principalmente, della matematica. La pubblicazione più importante, subito apprezzata in ambito internazionale (tra gli altri da Maximilian Curtze, Jules Hoüel, Michel Chasles, Albert Benoît Marie Lancaster), fu la Biblioteca matematica italiana dalle origini della stampa sino ai primi anni del secolo XIX, a cui lavorò per oltre venticinque anni.
Nella Parte I (I, 1, Modena 1870, I, 2, 1873-1876) sono registrate le opere dei matematici italiani dal 1472 a Giuseppe Luigi Lagrange, elencate in ordine alfabetico o secondo il titolo, se anonime o poligrafiche. Ogni voce è accompagnata da informazioni biobibliografiche sull’autore e sulle diverse edizioni. Un asterisco contrassegna le opere possedute da Riccardi nella sua ricchissima biblioteca (oltre 20.000 tra volumi e opuscoli). La Parte II (Modena 1878) riporta una classificazione per materie delle opere della Parte I. Considerando anche quelle delle sette appendici di aggiunte e correzioni (I-II, Modena 1878-1880-1893; postuma, 1928, a cura di E. Bortolotti), esse ammontano a 8063 e ancor oggi l’indicazione ‘sconosciuta a Riccardi’ è indice di rarità (riedizioni: Milano 1952; Sala Bolognese 1985, con Nota introduttiva di P.L. Pizzamiglio).
Riccardi ripubblicò le 63 colonne della Biblioteca matematica dedicate a Galileo Galilei, con il titolo Bibliografia galileiana (Modena 1872), a cui fece seguire Di alcune recenti memorie sul processo e sulla condanna del Galilei (in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Modena, sez. di scienze, s. 1, 1874, t. 14, pp. 69-151). Poderosi furono anche i Cenni sulla storia della geodesia (Introduzione, parte I e parte II, in Memorie della R. Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna, s. 3, 1879, t. 10, pp. 431-528; s. 4, 1882, t. 4, pp. 441-506, 1884, t. 5, pp. 585-682) in cui tratta dell’agrimensura e geodesia presso greci e romani, e poi della topografia e geometria pratica in Italia fino ai suoi tempi, descrivendo i vari strumenti di osservazione e misura, a partire dai più antichi, arricchendo il tutto con numerose citazioni bibliografiche.
Il Saggio di una bibliografia euclidea si compone di 5 parti. La prima tratta di Euclide e i suoi scritti, la seconda fornisce un Elenco cronologico delle edizioni delle opere di Euclide, oltre mille, dal 1482 al 1886 (entrambe ibid., s. 4, 1887, t. 8, pp. 401-523). La terza ci dà una Classificazione delle edizioni euclidee… (s. 4, 1888, t. 9, pp. 321-343); la quarta è costituita da Aggiunte all’elenco cronologico […] e scritti intorno al quinto postulato de’ suoi Elementi (s. 5, 1890, t. 1, pp. 27-84), mentre la quinta è una Registrazione sommaria di oltre a 180 codici euclidei con una Classificazione delle aggiunte ed indici alfabetici s. 5, 1892, t. 3, pp. 639-694).
Con il desiderio di dar seguito alla Biblioteca matematica, compilò il Saggio di una biblioteca matematica italiana del secolo XIX (ibid., s. 4, 1890, t. 10, pp. 635-651). Rispetto alla catalogazione alfabetica per autore, adottava qui la classificazione per materie, di cui seguiva l’evoluzione storica: come esempio, presentò tre elenchi di opere a stampa, rispettivamente di prospettiva, di geometria descrittiva e di sue applicazioni. Il progetto non ebbe tuttavia seguito.
Con il Contributo degli Italiani alla storia delle scienze matematiche pure ed applicate volle ancora ribadire il ruolo della biografia e bibliografia nella storia della scienza. È diviso in due parti: Parte I, Opere e memorie che riguardano la storia e la bibliografia delle scienze matematiche in generale, e Parte II, Opere […] i diversi rami delle scienze matematiche (ibid., s. 5, 1897-1898, rispettivamente t. 6, pp. 755-775, e t. 7, pp. 371-425).
Rimandando a Francesco Cavani (1899) per un elenco completo delle pubblicazioni (oltre 110), tra quelle storico-biobibliografiche sono da ricordare: Cenni storici sull’Istituto dei cadetti matematici pionieri di Modena, Modena 1864; Elogio di Antonio Araldi…, in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Modena, sez. di lettere, s. 1, 1867, t. 8, pp. 77-91; Intorno ad alcune rare edizioni delle opere astronomiche di Francesco Capuano da Manfredonia, ibid., sez. di scienze, s. 1, 1874, t. 14, pp. 25-46; Alcune lettere inedite di Alessandro Volta, con un parallelo fra la mente, le vicende e le opere del Volta e del Galilei, Modena 1876; Sulle opere di Alessandro Volta..., in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Modena, sez. di lettere, s. 1, 1877, t. 17, pp. 159-196; Cenni e documenti su la vita e le opere di Geminiano Rondelli, ibid., 1879, t. 19, pp. 21-46; Notizie della vita e delle opere del conte Pietro Abbati Marescotti, Modena 1879; Nuovi materiali per la storia della facoltà matematica nell’antica Università di Bologna, in Bullettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche, XII (1879), pp. 299-312; Commemorazione di Michele Chasles, Bologna 1881; Per una completa collezione delle opere matematiche di Lorenzo Mascheroni, in Bullettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche, XIX (1886), pp. 59-66; Alcune lettere di Lagrange, di Laplace e di Lacroix dirette al matematico Pietro Paoli, e sette lettere del Paoli al Prof. Paolo Ruffini, con cenni sulla vita del Paoli…, in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Modena, sez. di scienze, s. 3, 1898, t. 1, pp. 105-129; Cenni storici e biografici intorno allo studio ed ai cultori delle scienze fisico-matematiche pure ed applicate nella città e provincia di Modena, parte I, ibid., s. 3, 1901, t. 3, pp. 11-35; parte II, a cura di F. Barbieri, ibid., s. 7, 1990, t. 7, pp. 83-130.
Si segnalano inoltre le collaborazioni al Bullettino di bibliografia e di storia delle Scienze matematiche di Baldassarre Boncompagni, alla Bibliotheca mathematica di Gustaf Eneström e al Bibliofilo.
Fonti e Bibl.: A. Favaro, Sulla Biblioteca Matematica Italiana del prof. P. R., in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 5, VII (1880), pp. 1-18; Id., Notizie sulle fonti bibliografiche per gli studi di storia delle matematiche in Italia, in Bibliotheca mathematica-Zeitschrift für Geschichte der Mathematik, s. 2, 1889, vol. 3, pp. 113-115; F. Cavani, Della vita e delle opere del prof. ing. P. R., Bologna 1899 e in Atti della R. Scuola di applicazione per gli ingegneri in Bologna, 1898-1899, pp. 1-66; D. Pantanelli, Commemorazione di P. R.…, in Memorie della R. Accademia di scienze lettere ed arti in Modena, s. 3, 1899, t. 2, pp. XXII-XXXI; F. Barbieri, Il contributo di P. R. alla storiografia matematica, in Atti del Convegno… 1987, a cura di F. Barbieri - F. Cattelani Degani, Modena 1989, pp. 47-66.