Scalia, Pietro
Montatore, nato a Catania il 17 marzo 1960. Attivo nel cinema statunitense, ha contaminato i tempi del montaggio cinematografico con i ritmi visivi e sonori di altre scritture contemporanee (videoclip, news, digitale), valorizzando la naturalezza della recitazione degli attori e portando nel suo mestiere uno sguardo più consapevole e vicino all'ottica della regia. Formatosi nel gruppo di lavoro di Oliver Stone, ha collaborato in seguito soprattutto con Ridley Scott. Ha ottenuto due Oscar, nel 1992 (insieme a Joe Hutshing) per JFK (1991; JFK ‒ Un caso ancora aperto) di Stone e nel 2002 per Black hawk down (2001) di Scott, e due nominations, nel 1998 per Good Will Hunting (1997; Will Hunting ‒ Genio ribelle) di Gus Van Sant e nel 2001 per Gladiator (2000; Il gladiatore) di Scott. Ha inoltre vinto due volte il BAFTA Award e tre l'Eddie Award, premio assegnato dall'American Cinema Editors.
All'età di un anno si trasferì insieme alla famiglia in Svizzera, dove compì gli studi primari e secondari. Nel 1978 si recò negli Stati Uniti per studiare cinema: dopo due anni alla State University of New York di Albany, seguì i corsi di regia e produzione alla University of California di Los Angeles, ottenendo nel 1985 il master in Film and Theatre Arts.Ha esordito nel cinema come assistente del montatore Alain Jakubowicz alla postproduzione di Shy people (1987; I diffidenti) di Andrej Michalkov Končalovskij. Affascinato dal cinema di Stone, è entrato nel suo team di postproduzione, lavorando così come assistente di Claire Simpson in Wall Street (1987) e di David Brenner e Hutshing in Talk radio (1988), e ha affiancato gli ultimi due anche come montatore aggiunto di Born on the fourth of July (1989; Nato il quattro luglio) e The Doors (1991). È diventato capo montatore con Megaville (1990)
R. Gentry, R. Wallace, Pietro Scalia: an interview, in "Post script", 1994, 3, pp. 3-29; D. McGrath, Editing & post-production, Boston 2001, ad indicem.