Pylos (gr. Πύλος, it. Pilo) Località (5287 ab. nel 2011) della Grecia (Peloponneso sud-occidentale), nota anche con il nome di Navarino e ubicata lungo la costa del Mar Ionio, sul promontorio Corifasio, davanti all’isola di Sfacteria (Messenia), già appartenente al comune omonimo, soppresso nel 2011 e accorpato in quello di Pylos-Nestoras. Nel luogo, occupato fin dall’antichità per la sua posizione strategica, i francesi hanno edificato nel 1829 l’insediamento moderno.
Il luogo è noto dalle fonti classiche fin dall’antichità micenea (ca. 1600-1200 a.C.) come città del re Nestore, oggi identificata con il sito di scavato sulla collina di Epanò Englianos. Nel 425 a.C., durante la guerra del Peloponneso, lo stratega ateniese Demostene occupò il promontorio e catturò i 400 opliti spartani rifugiatisi in Sfacteria. La località fu perduta dagli Ateniesi nel 409; entrata a far parte dello Stato messenico ricostituito nel 369 in seguito alla campagna antispartana di Epaminonda, fu contesa fra Messeni e Achei per la sua posizione strategica. Nel 2° sec. d.C. Pausania il Periegeta, interessandosi ai reperti dell’età omerica, la visitò identificandola con la P. patria di Nestore. Sono stati rinvenuti, sul vicino colle di Epanò Englianòs, un sontuoso palazzo del periodo miceneo (13° sec. a.C.; v. fig.) e tavolette in lineare B. Nei dintorni gli scavi hanno rivelato centri micenei almeno in parte collegati al palazzo di P. (in località Kukunàra, Muriatàda, Peristerià e altrove; scoperti mègara e grandiose thòloi); numerose le sepolture, per lo più a thòlos, rinvenute intorno al palazzo.
Conosciuta in epoca medievale con il toponimo Avarino, la città cadde sotto il controllo della Repubblica di Venezia – quando assunse la denominazione di Navarino – e, dal XVI secolo, dall’impero ottomano. Il 20 ottobre 1827 nelle acque di P. una flotta anglo-franco-russa, al comando dell’inglese E. Codrington, sconfisse la flotta turco-egiziana di Muḥāmmad ‛Alī: l’esito della battaglia, l’ultima in cui le navi contrapposte erano tutte a vela, ebbe rilevante importanza nel processo di liberazione della Grecia dal dominio turco.
Nel giugno 2023 un peschereccio salpato dalla Libia e carico di migranti è naufragato al largo di Pylos, causando la morte accertata di oltre 80 individui, mentre secondo testimonianze dei sopravvissuti l’imbarcazione avrebbe trasportato oltre 750 persone, tra cui molti minori, cifre che indicherebbero il luogo come quello del più grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo in età contemporanea.