Vedi PINDARO dell'anno: 1965 - 1996
PINDARO (Πίνδαρος)
Il maggiore poeta lirico greco nato a Tebe (522-442).
Da passi di fonti antiche (Aysch., Epist., 4; Paus., I, 84) è noto che gli Ateniesi elevarono a P. una statua bronzea. Essa rappresentava il poeta seduto con la lyra nella destra ed un rotolo in grembo. Una copia augustea di tale opera fu identificata da molti studiosi in una statua della Glyptotek Ny Carlsberg (Schefold, 138), che venne ritrovata insieme all'Anacreonte Borghese. Il poeta è ritratto seduto sulla sedia del coro, sostenente la lyra con la sinistra. La linea delle spalle leggermente obliqua accentua il movimento del busto; il volto, di cui esiste una copia a Londra, ha i corti capelli cinti da una tenia, occhi aggrottati e folta barba. Pur nella posa statica, la statua si espande con la torsione del busto, il movimento delle braccia e l'accavallarsi delle gambe in un gioco di linee complesso e movimentato.
Una statua ritratto di P., con il nome del poeta iscritto nella base, fu ritrovata nel Serapeion di Memfi, ove erano collocate una serie di statue di uomini illustri greci. È un'opera mediocre, di fattura locale, rappresentante il poeta seduto con la sinistra appoggiata alla lyra collocata vicino a lui.
È stata pure proposta la identificazione con P. di una figura che compare su un rilievo arcaistico del Museo Capitolino: si tratta di uomo barbato, stante, che si appoggia. con la sinistra ad un bastone e con la destra tiene la lyra (Mustilli, tav. 37, 152). Simile a quello che secondo Pausania era posto sul sepolcro di P. lo Schefold considera un rilievo funerario beota di età partenonica, ora al museo di Basilea, rappresentante un poeta lirico che affida il suo strumento ad un servo.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Griech. Ik., I, pp. 86, 214; D. Mustilli, Il Museo Mussolini, Roma 1939, tavv. 37, 152; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, pp. 64, 67; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, pp. 139, 191, i; J. Ph. Lauer-Ch. Picard, Les statues ptolemaïques du Serapeion de Memphis, Parigi 1955; K. Schefold, Grabrelief eines Dichters, in Antike Kunst, I, 1958, p. 69 ss.