PINNIPEDI (dal lat. pinna e pes "piede"; lat. scient. Pinnipedia Illiger, 1811; ted. Flossenfüssler)
Ordine di Mammiferi affini ai Carnivori e anzi considerati tuttora, da alcuni autori, come un sottordine di questi, di dimensioni medie o grandi, dalla forma generale adattata alla vita acquatica e quindi grossolanamente fusiforme e capace di movimento ondulatorio in senso verticale, quando l'animale nuota.
La testa è relativamente piccola, il muso breve, le narici possono ridursi a fessure chiuse ermeticamente; l'occhio è grande, l'orecchio esterno minutissimo o assente. Gli arti anteriori sono trasformati in pinne per accorciamento del braccio e dell'avambraccio e allungamento della mano, specialmente delle dita, a cominciare dal pollice. Le dita sono tutte serrate assieme nell'integumento comune. Gli arti posteriori sono del pari trasformati in pinne, le quali però compiono nel nuoto prevalentemente l'ufficio di timone; in esse le dita particolarmente allungate sono il primo e il quinto, pressoché di lunghezza uguale. La coda è molto breve o rudimentale. I tessuti sottocutanei sono straordinariamente ricchi di adipe. Nello scheletro mancano l'osso lacrimale e la clavicola. La dentatura è in generale quella di animali prettamente piscivori, con incisivi ridotti, canini robusti, premolari e molari compressi lateralmente e muniti di cuspidi aguzze.
I Pinnipedi passano la massima parte del loro tempo nell'acqua, ma riposano all'asciutto e si recano a terra per la riproduzione.
Sono animali d'intelligenza molto sveglia, d'insuperabile agilità e abilità nell'acqua, d'indole eminentemente socievole e poligama, onde formano, ovunque non siano decimati, colonie numerose. Prediligono le coste marine, ma popolano anche alcuni grandi laghi dell'Asia. Abi tano le regioni fredde e temperate dei due emisferi. Il macello spietato, che l'uomo ne fa per procurarsi l'olio, il grasso, i denti e la pelliccia preziosa che gli forniscono, ha messo in pericolo l'esistenza di parecchie specie, ma in tempi recenti opportune convenzioni legislative internazionali tendono a regolarizzare il consumo di questa magnifica riserva di ricchezze naturali. L'ordine è suddiviso in tre famiglie delle Otarie (v.), Foche (v.), Trichechi (v.).