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CHICCHI, Pio

di Enrico Ferri - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 24 (1980)
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CHICCHI, Pio

Enrico Ferri

Nacque a Venezia l'11 apr. 1848 da Federico e Teresa Ferotti. Compiuti gli studi secondari in Venezia, proseguì quelli universitari presso l'ateneo di Padova, sotto la guida di illustri maestri, quali G. Bellavitis, S. R. Minich, G. Bucchia, D. Turazza, conseguendo la laurea in ingegneria l'8 marzo del 1868. Successivamente, il C. frequentò a Venezia un corso per ingegneri e architetti presso l'Accademia di belle arti, dove conseguì il primo premio; contemporaneamente frequentò, nella stessa città, lo studio diretto dall'ing. Filanda, ottenendo nel 1870 la patente professionale di ingegnere ed architetto.

Il C. in un primo tempo esercitò la libera professione, collaborando a lavori nell'arsenale marittimo per conto dell'amministrazione del genio militare. Nel 1872 G. Bucchia lo chiamò come assistente alla cattedra di composizione architettonica presso la scuola di applicazione degli ingegneri dell'università di Padova. Nel 1875 il C. ottenne presso la stessa università anche l'incarico per l'insegnamento delle strade ordinarie, strade ferrate e gallerie e la supplenza della cattedra di costruzioni idrauliche e lavori marittimi. Nel 1878, in seguito a concorso, fu prescelto quale professore straordinario di strade ordinarie e ferrate, di ponti in muratura, in legno ed in ferro e di gallerie. Nel 1885, in seguito allo sdoppiamento della cattedra, il C. fu nominato professore ordinario per l'insegnamento di strade ordinarie e gallerie, ponti in muratura, in legno e in ferro ed incaricato dell'insegnamento di strade ferrate.

Colpito da un grave indebolimento della vista e da gravi lesioni cerebrali, il C. morì a Padova il 27 apr. 1898.

Egli sviluppò e diresse l'esecuzione di molti progetti, tra cui va ricordato, per importanza particolare, l'adattamento, per la facoltà di ingegneria, dello storico palazzo Cavallo, alle Porte Contarine, ove il 22 dic. 1585 era stata trucidata, assieme al fratello, Vittoria Accoramboni, già sede della R. Dogana di Padova, soppressa nel 1891. Un comitato, composto di autorità amministrative e politiche della città e provincia di Venezia, gli affidò anche lo sviluppo di un importante progetto per una via carrozzabile di comunicazione attraverso la laguna tra Venezia e la Terraferma. Il C., nel progetto, che non fu realizzato, propose di attraversare la laguna a levante del ponte ferroviario esistente, con una larga strada sostenuta da gruppi di travate metalliche intramezzate da grandi terrapieni, con una travata laterale di 80 metri di luce ed altra mobile per permettere il passaggio dei natanti.

Per incarico del municipio di Valdobbiadene il C. si occupò, nell'ultimo periodo della sua vita, delle condizioni di resistenza del ponte metallico sul Piave presso Fener, con speciale riguardo agli effetti delle piene straordinarie del 1882 e 1896, studiando le condizioni di resistenza delle fondazioni a palafitte. Di questi studi fece oggetto di una memoria, Sulle condizioni di resistenza del ponte metallico di Valdobbiadene sul Piave,avuto specialmente riguardo all'azione dellepiene straordinarie del 1882 e 1896, pubblicata negli Atti del Reale Istituto veneto, s. 7, VIII (1896-97), 2, pp. 1518-35. Tale studio si rivelò di grande interesse per i tecnici per la ricerca effettuata dal C. delle condizioni di resistenza delle fondazioni in un letto ghiaioso di grande potenza, "che nell'irruente azione delle forti piene torrentizie resta sconvolto e smosso a grande profondità".

L'attività scientifica del C. è caratterizzata da una notevole produzione teorica e sperimentale. Da ricordare in modo particolare è il Corso teorico-pratico sulla costruzione dei ponti metallici (Padova 1881), che può essere considerato il primo testo completo sui ponti in ferro. L'opera, prima del genere in Italia, si allineò, anche all'estero, con il Bau der Brückenträger..., Stuttgart 1857, degli ingegneri F. Laissle e A. Schuebler, il Grundzüge der constructiven Anordung..., II, 1, Die statische Berechnung der Balkenbrücken, Leipzig 1873, di F. Heinzerling, l'Elementare Theorie und Berechnung eiserner Dach- und Brücken-Konstructionen, Hannover 1873, di G. D. A. Ritter, e i Vorträge über Brückenbau, I, Theorie der Brücken, II, 2, Wien 1875, di E. Winkler. La prima edizione uscì a fascicoli dal 1879 al 1881 e fu dedicata a G. Bucchia. Una seconda edizione, notevolmente aumentata, pubblicata a Padova nel 1886, fu dedicata al Turazza in occasione del suo giubileo accademico.

Nella prima parte del trattato il C. espose la teoria della resistenza dei materiali e i principî sulla spinta delle terre; nella seconda parte sviluppò lo studio degli elementi costruttivi e dei calcoli di stabilità dei principali tipi di ponti metallici a travi diritte e poligonali, dei ponti ad arco, sospesi e mobili corredando il tutto con numerosi esempi numerici. Nel testo è originale la ricerca della posizione che deve occupare un sistema di carichi concentrati, di grandezza qualsiasi e con distanze reciproche pure qualsiasi, ma fisse, perché si produca momento flettente massimo su una trave semplicemente appoggiata agli estremi, e della sezione in cui si ha tale momento flettente massimo. Originali sono pure molte applicazioni del principio di Ritter, la ricerca dei momenti sugli appoggi di una trave continua con gli appoggi non a livello, e ricerche sul calcolo degli impalcati e sulla determinazione delle tensioni nelle aste delle travi reticolari diritte e poligonali.

Negli anni 1882-1885 il C. integrò il trattato con alcune memorie, dedicandone poi altre allo studio delle deformazioni elastiche nelle travate metalliche. Ideò e realizzò anche alcuni strumenti che consentirono di studiare con precisione le deformazioni prodotte nelle membrature di un ponte per effetto di carichi mobili: sono da ricordare il flessimetro, che dava la grandezza delle massime inflessioni sia elastiche sia permanenti, il flessigrafo, che riproduceva graficamente e con precisione l'andamento della flessione in corrispondenza alle varie posizioni del carico mobile, tanto per deformazioni elastiche vibratorie, positive o negative, in senso verticale, quanto per le orizzontali (cfr. Procedimenti per le prove di stabilità delle travate metalliche per il calcolo delle freccie teoriche e di un nuovo strumento per la misura delle freccie effettive,con esempi pratici ed applicazione al collaudo del ponte in tre campate di Casalserugo [con una tavola], Padova 1882; Apparecchi a rotazione isocrona e fissi per i diagrammi delle oscillazioni e delle freccie delle travate metalliche [con due tavole], ibid. 1885; Apparecchio a movimento isocrono con cilindri girevoli automaticamente per il rilievo dei diagrammi delle oscillazioni verticali ed orizzontali delle travate [con una tavola], in L'Ingegneria civile e le arti industriali, XI [1885], pp. 119-122).

Tra le opere del C. sono da ricordare: Computi metrici per ponti metallici (con due tavole), Padova 1876; Sulla determinazione delle tensioni nelle travi paraboliche ed in quelle a traliccio dissimetrico, in L'Ingegneria civile e le arti industriali, VIII (1882), pp. 35-41, 56-59, 72-75, in cui studiò le proprietà di queste travi desumendole dal principio di Ritter e per mezzo di formule generali determinò la tensione massima delle varie aste sotto l'azione di carichi permanenti ed accidentali mobili; Diagrammi delle inflessioni,vibrazioni ed oscillazioni orizzontali del ponte di Sesto Calende sul Ticino (con una tavola), Padova 1883; Costruzioni grafiche per il calcolo delle tensioni nelle travate reticolate per ponti metallici, ibid. 1885; Sul modo di conseguire l'uniforme resistenza negli archi elastici impostati sopra cerniere, in Atti del R. Istituto veneto, s. 6, IV (1885-86), pp. 409-424, in cui indicò procedimenti di pratica convenienza per stabilire la distribuzione delle lamiere nelle tavolette di estradosso e di intradosso degli archi a due ed a tre cerniere evitando lo spreco di materiale che si ha negli archi a sezione costante; Esame dei manoscritti giunti al concorso del premio scientifico della Fond. Querini Stampalia sul tema riguardante le fognature della città,ibid., VI (1887-88), pp. 1015-21; La fognatura delle città e specialmente di Venezia,ibid., s. 7, I (1889-90), pp. 925-32; Commemorazione del senatore Gustavo Bucchia,ibid., II (1890-91), pp. 99-131.

Bibl.: Necrol. in Atti de Reale Istituto veneto di scienze,lettere ed arti, LVIII (1898-99), pp. 145-153; Annuario d. R. Università degli studi di Padova, 1898-1899, pp. 293 ss.; L. V. Rossi, Commemor. del prof. P. C. lette nell'aula magna della R. Università di Padova il 20 genn. 1901, Padova 1901, pp. 1-23.

Vedi anche
galleria arte e architettura Ambiente di forma allungata destinato a servire come elemento di comunicazione fra ambienti contigui, oltre che a particolari funzioni. ● Nelle chiese bizantine e preromaniche una galleria, o loggiato, si svolgeva in una teoria di archi sopra le navate laterali (matroneo); in età ... strada Striscia di terreno più o meno lunga e di sezione sensibilmente costante, attrezzata per il transito di persone e di veicoli (in qualche caso di sole persone, strada pedonale) sia nei centri abitati sia nelle campagne. Il termine ha valore generico che può indicare sia passaggi lunghi pochi metri, come ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... metallo Elemento chimico caratterizzato da alto potere riflettente, opacità alla luce, buona conduttività termica ed elettrica (quest’ultima decrescente al crescere della temperatura), duttilità spesso elevata, e che è inoltre capace di fornire in soluzione ioni dotati di carica positiva e di formare ossidi ...
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