Signore di Carpi (n. 1475 - m. Parigi 1550). Per le discordie familiari che condussero il cugino Giberto alla vendita (1500) della sua parte di Carpi al duca Ercole d'Este, dovette impegnarsi, per ricuperarla, a militare nella fazione avversa agli Estensi. Ebbe parte (1508) nella formazione della Lega di Cambrai; spogliato dai Francesi della sua signoria, la riebbe da Massimiliano imperatore (1510-12), insieme con Meldola e Sarsina e il governo di Bertinoro in Romagna. Occupata Carpi da Prospero Colonna in nome di Carlo V, che la diede agli Estensi (1527), passò al servizio di Francesco I, di cui fu ambasciatore presso Clemente VII, con il quale condivise l'assedio in Castel S. Angelo e dal quale fu inviato nel 1531 a Parigi. Lasciò una notevole raccolta di codici latini, greci e orientali; fu amico di A. Manuzio e di L. Ariosto; promosse grandi lavori nel castello e nel duomo, chiamando a Carpi B. Peruzzi e realizzando una vasta ristrutturazione rinascimentale dell'intera città.