Pio VI
Papa (Cesena 1717-Valence 1799). Giovanni Angelo Braschi, giunse a Roma nel 1740. Apprezzato da Benedetto XIV, fu nelle grazie anche del successore Clemente XIII, che nel 1766 lo volle tesoriere generale. In tale veste elaborò un progetto di riforma dello Stato, che venne poi abbandonato per la morte di papa Rezzonico nel 1769. Nel 1773 fu cardinale e nel 1775 fu elevato al papato. Come pontefice gli toccò affrontare gli anni più duri della più recente vicenda della Chiesa romana. Promosse importanti riforme, abolendo per esempio le dogane interne, ma soprattutto dovette affrontare la diffusione del giurisdizionalismo e il dispotismo illuminato dei sovrani cattolici (con un viaggio a Vienna, nel 1782, cercò di far recedere dai suoi progetti l’imperatore Giuseppe II, e venne però da questi umiliato; nel 1788 il re di Napoli si rifiutò di prestare il tradizionale omaggio del dono della chinea ecc.), la Rivoluzione francese e la conseguente calata in Italia delle truppe transalpine. Dopo aver subito la perdita delle legazioni pontificie (Pace di Tolentino, 1796), fu deposto dalle truppe francesi (1798), che proclamarono la Repubblica romana, e morì in prigionia. Malgrado tutte queste difficoltà fu pontefice nepotista.