PIO XII papa (XXV, p. 866; App. II, 11, p. 551)
Morto a Castel Gandolfo, Roma, il 9 ottobre 1958; la sua salma è stata traslata a Roma e sepolta in S. Pietro.
Malgrado persistenti e gravi infermità Pio XII continuò anche nel secondo decennio del suo pontificato a svolgere un'attività molto intensa prodigandosi in discorsi e manifestazioni, mentre nelle sue mani si accentrava la direzione degli affari ecclesiastici perché varî capi d'ufficio non venivano sostituiti alla loro scomparsa. Se i messaggi natalizî pronunciati durante il secondo conflitto mondiale e altri documenti di quel periodo rimangono i testi più alti e significativi del suo insegnamento, avendo segnato una svolta decisiva nell'atteggiamento della Chiesa verso la civiltà moderna, le forme politiche democratiche e le altre confessioni religiose, è altrettanto vero che nell'abbondantissima produzione oratoria degli ultimi anni Pio XII aggiunse una dettagliata e precisa esemplificazione ai principî generali in precedenza fissati, dando prova di vasta cultura, sensibilità e chiarezza di eloquio.
Un documento caratteristico di questa fase del suo pontificato è l'enciclica Humani generis (20 agosto 1950), che colpì il movimento della cosiddetta "nuova teologia", richiamando alla mente la Pascendi di Pio X contro i modernisti; con tono più pacato e maggiore senso di comprensione del predecessore, Pio XII fu, però, ugualmente radicale nel rifiuto delle innovazioni e salvò ben poco dei fermenti che si agitavano (specialmente in Francia) tra i cultori delle discipline sacre. Fu pure assai contrario a nuove forme di apostolato (preti operai, catechismo progressivo); a sua volta, invece, non ebbe timore d'introdurre, nel settore che tocca direttamente la pratica della religione, parecchie riforme liturgiche e disciplinari (nuova traduzione dei Salmi; celebrazione della Messa vespertina; riduzione del digiuno preeucaristico; disposizioni sui riti della Settimana Santa, ecc.). Un'importanza sempre crescente egli diede alla pietà mariana definendo il dogma dell'Assunzione (v., in questa App.) e bandendo due anni mariani; annoverò tra i santi, oltre a Pio X, varî altri personaggi ecclesiastici. Inoltre tentò un aggiornamento degli ordini religiosi maschili e femminili, favorì lo sviluppo del clero indigeno nelle missioni (perdute le terre dell'Estremo Oriente confidò molto nell'Africa), aumentò il numero delle diocesi e riorganizzò la gerarchia in parecchi paesi (volgendo una cura particolare all'America latina). Ben nota è la sua riluttanza a nominare nuovi cardinali.
Infine Pio XII proseguì ed accentuò, in questo periodo, la sua azione antimarxista, precisando quale doveva essere nella vita politica la posizione dei cattolici nei confronti dei partiti che s'ispirano a quell'ideologia e caldeggiando gli sforzi per l'unificazione dell'Europa occidentale, alla quale, naturalmente, egli voleva dare un'anima cristiana e cattolica. Pur non precludendo ogni via alla distensione (nel messaggio natalizio del 1954 parlò della funzione della Chiesa come quella di un ponte tra tendenze opposte) e senza deflettere dal supremo scopo della pace mondiale e del progresso sociale, parve talvolta irretito nelle questioni contingenti e locali; ma - considerando il suo pontificato nel complesso e soprattutto la sua forte personalità - ne emerge la figura di un grande papa, che ha esercitato una notevole influenza nella storia spirituale e civile del nostro tempo.
Bibl.: Nessuna delle principali biografie di Pio XII tratta degli ultimi anni della sua vita; interessante e significativo è il volume del card. D. Tardini, Pio XII, Città del Vaticano 1960. La fonte migliore per la conoscenza dell'uomo sono i varî volumi dei suoi discorsi, pubblicati ad annum.