piombo
Il più pesante dei metalli
Conosciuto fin dalla preistoria, il piombo è utilizzato in numerosi campi. Nonostante i suoi molti impieghi, ha sempre avuto una cattiva fama, ancora oggi rispecchiata nei tanti modi di dire legati a questo metallo.
Il piombo, infatti, è un metallo tossico che provoca una grave forma di avvelenamento. Rappresenta lo stadio finale stabile di molti processi radioattivi
Il piombo è un metallo tenero, di colore grigio bluastro, che all’aria diventa rapidamente opaco. È noto dalla più remota antichità: sin dalla preistoria è stato utilizzato per fabbricare utensili vari, sia in Oriente sia in Egitto e in Europa.
Nella nostra penisola veniva estratto soprattutto in Etruria (nella terra degli Etruschi), nell’Isola d’Elba e in Sardegna, e veniva messo in commercio in lingotti con un marchio di riconoscimento del luogo di produzione.
Ridotto in lamine sottili, venne adoperato nel mondo greco-romano come supporto su cui iscrivere a sgraffio formule magiche di maledizione indirizzate a determinate persone, oppure per fare proiettili da scagliare con le fionde in battaglia.
Il piombo veniva utilizzato anche per fabbricare pesi, cassette, urne cinerarie, condutture dell’acqua che riportavano le iscrizioni dell’officina, dei plumbarii (cioè degli artigiani che lo lavoravano), degli imperatori, magistrati e proprietari dell’epoca.
Contrariamente all’oro, il piombo ha sempre avuto una cattiva fama. Basti pensare ai modi di dire, ancora oggi correnti, che hanno a che fare con questo metallo: ‘pesante come il piombo’; ‘sentirsi le gambe di piombo’; ‘c’era un silenzio di piombo’, cioè assoluto e insieme gravoso, minaccioso; ‘cappa di piombo’, nel senso di un peso insopportabile, di grave oppressione, anche di natura psichica o morale. L’aggettivo plumbeo, come è noto, viene in genere adoperato con significato negativo.
Nella antica alchimia, inoltre, questo metallo simboleggiava l’imperfezione massima, fisica e spirituale; ossia il primo gradino, il più impuro, di un percorso, anch’esso nello stesso tempo fisico e spirituale, che tramite la trasmutazione dei metalli avrebbe dovuto portare alla purezza dell’argento e dell’oro. Il piombo veniva associato a Saturno, ritenuto il più lento dei pianeti, la cui influenza sull’uomo dava luogo alla melanconia, cioè a uno stato di depressione psichica più o meno accentuato.
Questa immagine negativa è dipesa anche dal fatto che il piombo elementare e molti suoi composti sono molto tossici e possono dare luogo a una forma di avvelenamento anche grave, detta saturnismo. In particolare, il piombo introdotto con gli alimenti viene facilmente assorbito dall’intestino umano ed esercita un’azione tossica – specie nei bambini – che si svolge in modo lento, insidioso (si accumula progressivamente nel fegato), spesso senza manifestazioni cliniche evidenti. Nell’antichità, a causa degli utensili da cucina e dei piatti in piombo, questo tipo di avvelenamento era molto diffuso; progressivamente, almeno per questi usi, il consumo di questo metallo è stato ridotto e sostituito, fin dove possibile, con altri materiali.
Il piombo è facilmente attaccato dagli agenti chimici e da quelli atmosferici, ma reagisce formando composti che costituiscono uno strato superficiale protettivo. Il piombo è l’ultimo stadio, in quanto elemento stabile, delle reazioni nucleari a catena dei processi radioattivi.
È ancora oggi un metallo molto utile: infatti viene impiegato per la fabbricazione di tubi per condutture e di caratteri tipografici; per confezionare recipienti per l’industria chimica; per la fabbricazione di piastre nelle batterie elettriche; per il rivestimento di cavi elettrici; nella produzione di vernici, smalti, adesivi e cosmetici; per la fabbricazione di proiettili per armi da fuoco; per la preparazione di composti antidetonanti per la benzina (ma usati sempre meno per la loro nocività, tanto che si chiama benzina senza piombo quella di uso più comune); per la fabbricazione di vetri speciali di protezione. Lastre di piombo di qualche centimetro di spessore sono pure impiegate in alcuni apparecchi di appoggio di strutture murarie o metalliche.
Per il suo elevato potere assorbente nei riguardi delle radiazioni, il piombo è largamente usato per fabbricare recipienti schermanti destinati a contenere sostanze radioattive, guanti e indumenti protettivi per radiologi, schermi protettivi e così via.