PIOVE di Sacco (Plebs Sacci; A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Padova, 18,5 km. a SE. dal capoluogo, 5 m. s. m., posta in una zona pianeggiante non lontana dal Brenta e dalla Laguna Veneta, sul Fiumicello, corso d'acqua derivato dal canale Roncajette, che finisce in laguna. Ha pianta quadrilatera ed era munita un tempo di mura, torri e terrapieni, a difesa dei Padovani contro i Veneziani. Sotto la repubblica era fiorente la tessitura di lino e cotone. Ora il grosso comune (terzo nella provincia dopo Padova e Monselice) è importante soprattutto per la coltura dei cereali (31,7 kmq. di campi coltivati, spesso intercalati con filari di viti, su una superficie comunale di 35,6); vi sono circa 1500 aziende agricole, di cui oltre la metà sono in possesso di poderi tra 0,5 e 3 ettari. Abbastanza diffusi sono anche l'allevamento del bestiame (circa 2000 bovini e 700 equini) e la pollicoltura; tradizionale è poi la lavorazione di piante vallive (confezione di ceste e sporte con canne e giunchi). Gli abitanti, da 8583 nel 1881 e 10.021 nel 1901, sono aumentati a 14.237 nel 1931, con una densità di 400 per kmq. Circa 7500 abitano a Piove, gli altri in dimore isolate e in quattro piccole frazioni. Piove, che è sede d'importanti mercati, è unita con una tramvia a Padova e con ferrovia a Venezia e ad Adria.
Storia. - La cittadina sorge sull'antica via Popilia, punto, forse, di diramazione di una via secondaria che, evitando Padova, congiungeva la Popilia alla via Emilia Altinate. Sors di una colonia romana nel sec. I a. C., fu nel Medioevo corte (Curtis Sacci) del demanio regio, compresa nel comitato tarvisino. Berengario (897) e Ottone (964) concessero la corte di Sacco "cum placitis et districtionibus" ai vescovi di Padova, sotto i quali essa fu eretta in Pieve, donde il nome, e diventò centro di giurisdizione feudale. I Saccensi, che avevano attivi commerci con le comunità della Venezia marittima, tesero a emanciparsi dal dominio vescovile, conseguendo le prime franchigie fra il 1079 e il 1080 e affermando poi la loro piena indipendenza sotto Federico I, nel 1161. Costretti in seguito a mettersi sotto la protezione del comune di Padova, questo ne assunse, fra il 1177 e il 1226, la sovranità conservata anche al tempo dei Carraresi. Nel 1405 Piove cedette al dominio dei Veneziani, conservando, però, una certa autonomia amministrativa.
A Piove di Sacco fu pubblicato da R. Meshullam Kozi (1475 o 1478, voll. 4 in-folio) uno dei più antichi libri stampati interamente con caratteri ebraici, il Corpus iuris et rituum di Jacob ben Asher.
Bibl.: R. Pinton, Codice diplomatico Saccense, Roma 1892; id., La città della Pieve de' Saccensi, ivi 1893.