pirateria marittima
piraterìa marìttima locuz. sost. f. – La pirateria, in senso lato, comprende qualsiasi violazione del diritto effettuata sul mare (ivi compreso il trasporto di immigrati clandestini con le cosiddette ), ma principalmente l’aggressione a beni o persone. In teoria la pirateria potrebbe essere parimenti endemica in ogni luogo, ma siccome è repressa dai governi locali (fin dall’epoca degli egizi e dei romani), si rafforza in quelle aree geografiche dove l’autorità locale è debole. Il cinema ha reso celebre la pirateria nel Mare caraibico durante i secoli in cui l’impero spagnolo non riusciva a controllare le innumerevoli isole: quando un pirata sequestrava una nave, non esisteva un governo ufficiale a cui chiedere il risarcimento o con il quale pattuire il rilascio dei rapiti (diverso il caso del corsaro, che agiva in virtù di una patente rilasciata da un sovrano belligerante). Meno famosa, ma forse ancora più efficace, la pirateria esercitata nelle acque orientali da giapponesi (wokou) e malesi. Anche oggi i pirati prosperano soprattutto al largo della Somalia (la parte meridionale del Mar Rosso, il Mare Arabico da Zanzibar alle coste indiane), il golfo del Bengala tra Bangladesh e Myanmar, il Mar Cinese meridionale tra Borneo e Celebes, il golfo di Guinea (dove il controllo è ripartito tra una pluralità di Stati non sempre coordinati) ed anche intorno alle coste meno controllate del Sudamerica. Nel primo decennio del 21° sec., complice la crisi economica e l’incertezza in ambito geopolitico, la pirateria ha avuto un netto aumento e ha raggiunto il picco massimo nel 2010 con 445 episodi (secondo i dati dell'International maritime bureau) poi passati, grazie alla continua presenza delle marine militari, a 439 nel 2011 e 297 nel 2012 (in quest'ultimo anno le navi abbordate sono state 174, quelle sequestrate 28, altrettante quelle colpite con armi da fuoco, 67 i tentati attacchi; 6 i membri degli equipaggi uccisi, 585 le persone prese in ostaggio). Tra i bersagli più frequenti le petroliere, che sempre più spesso viaggiano protette da mercenari o da soldati regolari (come nel caso dei due marines italiani arrestati nello stato del Kerala, India, nel 2012).