PIRELLI
Famiglia d'industriali, il cui nome è strettamente legato all'industria della gomma elastica e dei conduttori elettrici in Italia.
Giovanni Battista. - Nacque da famiglia modesta a Varenna (Como) il 27 dicembre 1848; morì a Milano il 20 ottobre 1932. Volontario garibaldino, fece la campagna del Trentino nel 1866, e nel 1867 quella di Roma, prendendo parte al combattimento di Mentana. Nel 1870 uscì ingegnere industriale dal politecnico di Milano. Poco dopo, con l'aiuto di alcuni amici, fondava in Milano il primo stabilimento per la lavorazione della gomma elastica che riuscì a estendere gradualmente così da farne uno degli organismi industriali più forti del mondo in questo ramo. Iniziò nel 1880, primo in Italia, la fabbricazione dei conduttori elettrici isolati; nel 1886, per primo in Europa, quella dei cavi telegrafici sottomarini, e all'inizio del secolo XX, quella dei pneumatici d'automobile. Ha pure fondato in Italia l'industria del linoleum. Fu presidente della Confederazione dell'industria all'inizio della sua costituzione, membro del Consiglio della Cassa nazionale infortunî, sino dall'origine, e del Consiglio superiore del lavoro. Il 4 aprile 1909 fu nominato senatore del regno.
Piero, figlio del precedente, nacque a Milano il 27 gennaio 1881. Entrato giovanissimo nell'azienda paterna, contribuì col fratello Alberto a darle il grande sviluppo che essa ha preso dall'inizio del secolo XX. Sotto il suo personale controllo vennero acquistate e sviluppate piantagioni di caucciù nell'Estremo Oriente e creati slabilimenti in numerosi paesi d'Europa e d'America, il cui complesso, per il successo tecnico e commerciale che ha arriso loro, costituisce di gran lunga la più importante affermazione industriale italiana fuori dei confini. È vicepresidente della Confederazione fascista degli industriali; presidente della Federazione nazionale fascista esercenti imprese di comunicazioni elettriche, membro del Consiglio delle Corporazioni.
Alberto, nacque a Milano 28 aprile 1882. Oltre a collaborare col padre e col fratello nello sviluppo dell'azienda industriale paterna e a partecipare all'amministrazione di alcune importanti aziende industriali e finanziarie, ha svolto una grande attività in funzioni d'interesse generale, sia in Italia sia come suo rappresentante nel campo internazionale. È stato membro del Consiglio supremo economico durante le trattative di pace del 1919; dal 1923 al 1930 il principale negoziatore italiano in tutte le trattative relative alla sistemazione dei debiti e delle riparazioni di guerra, svolgendo un'azione particolare a tutela degl'interessi italiani a Londra e a Washington, sia come capo della rappresentanza italiana nei Comitati Dawes e Young, sia alla conferenza di Londra dell'agosto 1924, di Parigi del gennaio 1929 e soprattutto a quelle dell'Aia dell'agosto 1929 e del gennaio 1930. È stato membro del primo Consiglio dell'ufficio internazionale del lavoro, poi membro del Comitato economico della Società delle nazioni e infine presidente della Camera di commercio internazionale nel biennio 1927-1929. In Italia ha organizzato l'Istituto nazionale per l'esportazione (Istituto fascista degli scambî con l'estero), di cui è stato il primo presidente.
È stato, inoltre, commissario ministeriale alla presidenza della Confederazione fascista degl'industriali fino a tutto il 1934. È ministro plenipotenziario onorario.
È dal 1924 presidente dell'Associazione fra le società italiane per azioni ed è membro del Consiglio nazionale delle corporazioni.