LIGORIO, Pirro
Architetto e pittore, nato a Napoli intorno al 1510, morto a Ferrara il 30 ottobre 1583. Oscuri sono i primi anni della sua vita, ma certo venne a Roma giovanissimo, e si dedicò allo studio delle antichità, pure esercitandosi nella bottega di qualche pittore ligio alla tradizione raffaellesca. La prima notizia sicura di lui risale al 1542, anno in cui s'impegnò di "dipingere alla grottescha", per l'arcivescovo di Benevento, il palazzo d'Urbino, già Santorio, in via Lata; e altri palazzi decorò con storie romane tra cascate di trofei. Non restano dei suoi saggi pittorici se non due affreschi, la Danza di Salome e la Decollazione del Battista in San Giovanni Decollato, ove mostra ricerche di monumentalità raffaellesca e tendenze verso l'architettura e le classiche ricerche. Dal 1549 inizia la sua attività d'architetto, lavora per il cardinale Ippolito II d'Este nella villa di Tivoli, mentre dirige scavi a Villa Adriana; costruisce nel 1552 il palazzo Torres, ora Lancellotti, in piazza Navona; comincia dal 1555 al 1559, come architetto di Paolo IV, il Casino nei giardini vaticani noto col nome di Pio IV che lo condusse a compimento. Dal 1559 al 1565 s'adoperò in quel Casino, nel cortile del Belvedere, nella fabbrica della Sapienza; e continuò la sua opera per il cardinale Ippolito II d'Este nella villa di Tivoli, nei palazzi del Quirinale e di Monte Giordano. Dopo la morte di Michelangelo, fu nominato primo architetto per i lavori della basilica di San Pietro, e Iacopo Barozzi da Vignola secondo; ma morto Pio V, volendo modificare l'ordine segnato dal Buonarroti, perdette la carica. Le delusioni sofferte portarono l'architetto banditore del falso pittorico nell'architettura, lui che nascose la linea costruttiva sotto la pompa ornamentale, a rimettersi allo studio delle antichità. Aveva pubblicato sin dal 1553 il Libro delle antichità di Roma, e, nel difendere la sua tesi, non si peritò di falsificare e d'interpolare iscrizioni. Chiamato a Ferrara nel 1568 da Alfonso II d'Este, là rimase a servire, come antiquario, il duca sino alla sua morte.
I mss. di Pirro Ligorio si trovano a Eton, a Modena (autografoteca Campori), a Napoli (Bibl. Naz.: 10 volumi sulle antichità), a Oxford (Bodleian Library), a Parigi (Bibl. Nat.: 1 volume, e Descrictione della... villa Tiburtina Hadriana; Bibl. dell'arsenale: la Vita d'Ippolito figlio di Teseo); a Roma (Bibl. Vaticana: Codici Ottoboniani 3364-3381 delle Antichità, copia della collezione torinese; Codici Barberini latini, 4342, 4423, 4804, 4849, 4080, 5028, 5082-5085, 5219; Codici Vaticani latini, 3439, 3427, 9067); a Torino, Arch. di stato (Collezioni delle Antichità, codici IX, K, V, 39).
Bibl.: G. Ceci, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XXIII, Lipsia 1929; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IV, v, Milano 1932, pp. 777-83. V. pure: R. Krottmayer, Die Brunnenanlage Julius III. u. der Palastbau Pius IV. an der Via Flaminia, in Zeitschr. f. bild. Kunst, LIX (1925-1926), pp. 294-98; N. Ciampi, Un voto d'arte esaudito: La ricostruzione del palazzetto di P. L., in Capitolium, III (1927-28), pp. 323-26; L. Du Jardin, Per l'identificazione dei monumenti antichi dell'area di S. Nicola ai Cesarini, in Roma, VIII (1930), pp. 343-53; A. Modigliani, Due affreschi di P. L. nell'Orat. dell'Arciconfr. di S. Giovanni Decollato, in Riv. del R. Ist. d'archeol. e storia dell'arte, III (1931), pagine 184-88.