PISANDRO
. Spartano, fratello della moglie del re Agesilao II. Emerse in primo piano, più per l'alta parentela che per meriti personali, quando (l'estate del 395 a. C.) fu elevato dal re al grado di comandante della flotta: navarco lo designano le fonti, con termine che in questo caso sembra esprimere la realtà di fatto piuttosto che la posizione di diritto; in quanto che navarco, secondo la procedura legale e normale, in quell'anno 395-4 dovette essere invece il Chiricrate menzionato in Hell. Oxyrh., XIV,1. L'imperizia di P. si rivelò appieno quando Agesilao fu richiamato in Grecia. Lo scontro fra la flotta spartana e quella persiana nelle acque di Cnido l'agosto del 394 fu per Sparta gravissima sconfitta che segnò la fine del suo predominio marittimo. A P. costò la vita.
Bibl.: P. Poralla, Prosopographie der Lakedaimonier, Breslavia 1913, p. 104; K. J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., II, ii, Strasburgo 1916, p. 278; III, i, Berlino e Lipsia 1922, p. 75 seg.; V. Costanzi, Le costituzioni di Atene e di Sparta, Bari 1927, p. 102; L. Pareti, Ricerche sulla potenza marittima degli Spartani e sulla cronologia dei navarchi, in Memorie Acc. di Torino, LIX (1909), p. 136 seg.