PITIDE (Piteo; Πύϑις o Πυϑέος, Pythis o Pytheus)
Architetto greco del sec. IV a. C. Unitamente a Satiro (Vitruvio, VII, praef., 12) fu incaricato dalla regina Artemisia d'innalzare un grande monumento sepolcrale al marito Mausolo, satrapo della Caria. Tale costruzione fu ritenuta la più importante creazione architettonica del tempo, e fu considerata, per la sua arditezza, una delle sette meraviglie del mondo (v. mausoleo). Secondo Plinio (Nat. Hist., XXXVI, 30) P. eseguì anche la quadriga che coronava in alto il monumento; ma la critica odierna è contraria ad accettare una tale attribuzione.
A questo stesso architetto si attribuisce anche la coeva costruzione del tempio di Atena Poliade, a Priene (Vitruv., I, 1, 12). Periptero, come tutti i templi ionici dell'Asia Minore, esastilo, con 11 colonne nei lati lunghi e 6 nei corti, fu abbattuto nel sec. VII d. C. da terremoti. Interessante è la forma del capitello, simile a quella della tomba di Mausolo, ma diversa assai da quella dell'Eretteo di Atene; il suo ornato di ovoli, che raggiunge il centro delle volute, ricorda quello che si trova sul capitello del vecchio Artemisio di Efeso.
Anche la base è di tipo arcaico; ma le scanalature delle colonne qui si mantengono ancora nel numero normale di 24. Sull'epistilio manca, come nei templi ionico-asiatici, il züofóros o fregio figurato; e al suo posto si trova una fascia dentellata, residuo atrofizzato dell'originaria architettura lignea. Secondo A. Thomas, infine, le lastre con scene di gigantomachia, rinvenute nei primi scavi del 1868 e trasportate a Londra, dovettero essere adoperate come fregio interno del muro del naós: ma il Wolters si oppone a tale ipotesi e le ritiene non contemporanee del tempio (in Jahrbuch. Arch. Inst., I, 1886, pag. 56).
Pitide fu anche un teorico, e, unitamente a Satiro, scrisse un libro sull'architettura del tempo, andato perduto (Vitruv., I, 1, 12 e 15). Uomo di studio e di gusto raffinato, creò un'arte che è un misto di genialità creativa e di reminiscenze costruttive volutamente ricercate.
Bibl.: Per l'opera di Pitide al Mausoleo di Alicarnasso, v. mausoleo; Gardner, The chariot-group of the Mausoleum, in Journ. of Hell. St., XIII (1892), p. 188; Th. Wiegand e H. Schrader, Priene, 1904, p. 81; Weickert, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933, p. 484 segg.