CORINTIZZANTE, Pittore (indicato anche come Pittore C.)
Tra i pittori vascolari attici che nel secondo venticinquennio del VI sec. a. C. decorarono a figure nere coppe del tipo detto di Siana, il più notevole è il Pittore C. (iniziale di Corintizzante), di poco più anziano di Kleitias. Tale nome gli deriva dallo stile della sua pittura, i cui caratteri risentono notevolmente dello stile corinzio. Così, nella coppa di New York 01.8.6, con una Gorgone nell'interno ed Achille e Troilo su un lato dell'esterno, l'altro lato è occupato da una schiera di cavalieri che ha maggiore affinità con scene analoghe su vasi corinzî che con la scena di Troilo sull'altro lato. La stessa scena di cavalieri si trova su un lato di una coppa di Heidelberg (S 1) che reca all'interno una Nike e sull'altro lato una lunga serie di ben venti persone, vecchie e giovani, i quali ultimi sollevano con gesto uguale le loro mani salutando, probabilmente, un vincitore delle gare atletiche, che, peraltro, non appare. Ma anche le coppie di guerrieri combattenti che si incontrano su altre coppe (Atene, Museo Naz., 531 e 532; Würzburg, 451) hanno strette analogie coi vasi corinzî. Oltre alle coppe, di cui gliene sono state attribuite 117, anche vasi d'altra forma sembrano essere della sua mano. Un kòthon a tre piedi del Louvre (CA 616) è uno dei migliori vasi attribuitigli: è decorato con una scena nel campo rettangolare di ciascun piede (nascita di Atena, divinità sul carro, giudizio di Paride) e sul coperchio con una scena di battaglia, che si riallaccia non alle contemporanee stanche rappresentazioni della ceramica corinzia, ma alle vivaci scene protocorinzie. L'opera migliore del Pittore C. è il coperchio di lekàne nel Museo Naz. di Napoli (da Cuma), con una movimentata scena di Iliupersis: su una metà, la morte di Priamo e di Astianatte, sull'altra, due schiere di guerrieri divise da un cavaliere. Ancora notevoli i frammenti del coperchio di un'altra lekàne del Museo dell'Acropoli di Atene: la 2112, con la partenza di Anfiarao e l'ingresso di Eracle nell'Olimpo. Complessivamente gli sono stati attribuiti 128 vasi, mentre altri 22, tra cui uno con la firma del vasaio Cheiron (v.), presentano caratteristiche analoghe di stile, ed altri 15 ne risentono fortemente l'influenza.
Bibl.: W. Kraiker, in Ath. Mitt., LIX, 1934, pp. 9-10; J. D. Beazley, Development, pp. 21-25, 107-108; id., Black-fig., pp. 51-61. New York 01.8.6: E. Buschor, Griechische Vasen, Monaco 1940, p. 104; C. V. A., tavv. 2 e 36, 2. Acropoli 2112: B. Graef-E. Langlotz, Antike Vasen von der Akropolis zu Athen, Berlino 1925-33, tav. 92.