BACIO, Pittore del (Kiss Painter)
Ceramografo attico, attivo entro l'ultimo decennio del VI sec. a. C. Gli sono state attribuite da J. D. Beazley un piccolo numero di opere - cinque coppe in tutto - di un arcaismo raffinato e prezioso, il cui linguaggio rappresenta uno sviluppo in ampiezza e scioltezza dalle posizioni di Oltos e del Pittore di Ambrosios. Il nome che gli è stato assegnato per un ripetersi di divertenti episodî amatori risulta tanto più sorprendente in ragione dello spirito tagliente e del segno sorvegliatissimo del pittore. Di conseguenza le scene d'amore vengono presentate con un distacco, si direbbe, con un'obiettività quasi paradossali, come se si trattasse di curiosi costumi di uccelli o di insetti. Non un'ombra di tenerezza e di passione nelle creature che si abbracciano, tutt'al più un acre sospetto di isterismo nella tensione delle piccole donne dalla testa rovesciata all'indietro, che sembra portare la scena sul piano della commedia di costumi. La coppa di Baltimora con acclamazione a Leagros ha recentemente avuto una certa notorietà per una abbastanza ingiustificata ipotesi di A. E. Raubitschek che ha proposto di vedere, nella figura del giovinetto atleta, ritto in piedi su un basamento a due gradini con il suo piccolo bagaglio di palestra, una statua di Leagros stesso.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 54; id., Vasenm. rotfig., p. 54; id., Red-fig., pp. 90, 950; A. E. Raubitschek, in Hesperia, VIII, 1939, p. 160 ss.