BURGON-CRATERE, Pittore del
Ceramografo attico, attivo circa la metà del VII sec. a. C. (Protoattico Medio). Il nome deriva da un cratere a Londra, British Museum A 535, già nella Collezione Burgon, con la raffigurazione di due leoni araldici sulla faccia principale e una serie di volute a laccio su quella posteriore. Il Cook ha avvicinato stilisticamente al cratere un frammento di anfora trovata a Egina (Egina n. 553), su cui è dipinta una testa di leone vòlta a sinistra, e una brocca a lungo collo del Museo Nazionale di Atene con protome di leone ed ha riconosciuto che il pittore è vicino per stile e decorazione al Pittore della Brocca degli Arieti. A questi, anzi, il Gebauer attribuisce il cratere di Londra e il frammento di Egina.
L'attribuzione del Gebauer non convince. Il cratere Burgon dipende, è vero, da un cratere attribuito al Pittore della Brocca degli Arieti, Berlino A 43: i leoni hanno lo stesso atteggiamento e sono simili per forma, particolari e tecnica (la silhouette con sovradipintura in bianco). Ma, come ha riconosciuto il Cook, sono freddi e legnosi, manca loro la stupenda vitalità che fa del leone dì Berlino un magnifico animale. Sembra difficile poter ammettere che uno stesso pittore abbia dipinto due opere così diverse per concezione e temperamento. Il cratere Burgon, e gli altri due vasi che gli sono vicini, appartengono ad un pittore meno dotato, meno originale, ma buon disegnatore, accurato ed in pieno possesso della tecnica dell'età sua, un pittore che dipinge sotto l'influenza del Pittore della Brocca degli Arieti.
Bibl.: J. M. Cook, Protoattic Pottery, in Annual Br. Sch. Athens, XXXV, 1934-35, p. 193 s.; id., recensione a C. V. A., Berlin 1, Monaco 1938, in Journ. Hell. St., LIX, 1939, p. 151 s.; Fr. Matz, Geschichte d. gr. Kunst, I, Francoforte 1950, p. 317 s., tav. 195 b; W. Kraiker, Aigina. Die Vasen des 10. bis 7. Jhdts., Berlino 1951, p. 85, n. 553.